Il Nucleo Psicologico per l’Emergenza collaborerà con tutte le Forze dell’Ordine

Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale e Forestale, oltre alla Questura, potranno avvalersi della collaborazione dei sette psicologi che garantiscono la regolarità del servizio di supporto psicologico alle persone coinvolte in traumi.
Firma accordo Nucleo Psicologico per L'emergenza
Società

Più di 260 interventi, per un totale di 415 persone aiutate. Sono questi i numeri, in costante crescita, fatti registrare lo scorso anno dal Nucleo Psicologico per l’Emergenza (NPE), un’équipe di psicologi che si occupa di supportare i protagonisti, i familiari e le persone coinvolte direttamente o indirettamente in un evento traumatico a elevata criticità.

Istituito ufficialmente dall’Azienda USL nel 2001, al fine di intervenire in occasione di maxi emergenze, nel 2003, è stato esteso anche agli eventi meno gravi. Dal 2009 il servizio è attivo sia nelle fasce orarie diurne che in quelle notturne, garantendo così una copertura sulla 24 ore. Nell’aprile del 2012, grazie ad un accordo tra l’Azienda USL e Questura di Aosta, è stata attivata la collaborazione con la Polizia mentre da oggi, grazie ad un nuovo protocollo d’intesa firmato in mattinata, sarà estero a tutte le Forze dell’Ordine. Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale e Forestale, oltre alla Questura, potranno quindi avvalersi della collaborazione dei sette psicologi che garantiscono la regolarità del servizio.

“Si tratta di una collaborazione che non trova eguali sul territorio nazionale – ha spiegato Elvira Venturella, Responsabile della struttura di Psicologia Clinica Ospedaliera e del Nucleo Psicologico per l’Emergenza e Presidente dell’associazione "Psicologi per i Popoli — Emergenza Valle d’Aosta" – e che ha evidenziato una grande sensibilità delle istituzioni verso il supporto psicologico alle persone coinvolte per le vittime e per il personale coinvolto”.

Il Nucleo Psicologico per l’Emergenza può essere attivato dalla centrale operativa 118, dal Pronto Soccorso, dalla Rianimazione, oltre che dalla Protezione Civile. “A breve attiveremo dei percorsi formativi destinati alle Forze dell’Ordine – ha aggiunto Venturella – su tematiche inerenti la psicologia dell’emergenza e la gestione di situazioni critiche”.

Ma nel concreto, di cosa si occupa l’NPE?
Il NPE interviene in diversi casi, anche nei giorni successivi all’evento, impegnando gli psicologi in svariate attività di accompagnamento: dalle difficoltà derivanti da obblighi burocratici (es. prassi nei riscontri autoptici, trasporto salme fuori valle ecc.) all’accoglienza dei familiari che hanno raggiunto il luogo dell’evento nei giorni successivi; dall’assistenza alle persone coinvolte durante le inchieste delle forze dell’ordine all’attivazione della rete dei servizi territoriali fino alla consulenza e al sostegno per gli operatori stessi impegnati nell’emergenza.

“I dati in nostro possesso evidenziano che nel 2013 vi è stato un progressivo aumento degli interventi effettuati – ha spiegato il Questore di Aosta , Maurizio Celia – dove sempre più spesso figure professionali estremamente diverse si trovano ad interagire in contesti sensibili, facendo dell’apertura verso nuovi modelli operativi una necessità, per garantire elevati livelli di efficacia e di efficienza del servizio reso all’utenza.

In effetti negli ultimi due anni i numeri sono cresciuti molto. Nel 2013 le chiamate per conflitti familiari sono state 14 (erano 7 nel 2012), quelle per maltrattamenti sui minori 7 (contro 4 dell’anno precedente), 11 quelle per violenza domestica e fisica (6 nel 2012), 9 per  violenza di genere e stalking (erano 5), 12 per incidenti stradali e sul lavoro (4),  11 per morte improvvisa e riconoscimento della salma (5) e 15 per casi di suicidio (6). 

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