Impugnativa bonus Covid, i sindacati contro il Governo regionale: “Mossa elettorale”

Secondo i sindacati l'impugnativa era scontata. Il risultato? "Per ora nessun riconoscimento a chi ha operato e rischiato in prima linea per garantire le cure ospedaliere in Valle d’Aosta".
L'ospedale regionale Umberto Parini
Società

“I timori avuti all’indomani dell’approvazione della legge regionale n. 8 si sono avverati: per ora nessun riconoscimento a chi ha operato e rischiato in prima linea per garantire le cure ospedaliere in Valle d’Aosta”. E ancora: “Se da un lato appare ingeneroso che lo Stato dica “troppi soldi per il premio ai sanitari”, dall’altra parte il Governo regionale della Valle d’Aosta si è dimostrato per l’ennesima volta inadeguato e incapace a gestire la situazione“. Sono le reazioni dei sindacati all’impugnativa da parte dello Stato del bonus Covid agli operatori sanitari.

Con due diverse note le organizzazioni Sindacali della Dirigenza Medica e Sanitaria Ospedaliera e i segretari della Funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil.

“Era lampante che lo Stato avrebbe impugnato il decreto,  – sottolineano quest’ultimi –  l’ aveva appena fatto per il Piemonte. Come si poteva pensare che per la Valle d’Aosta si sarebbe fatto finta di nulla, quando la somma stanziata a bilancio era decisamente superiore?” Entrambe le note delle organizzazioni sindacali alludono a “mosse pre-elettorali” da parte del governo regionale.

“Così facendo si è data un’illusione ai lavoratori e non è proprio il momento, visto il periodo difficile che in prima linea loro hanno passato (e stanno ancora passando, visto che l’emergenza sanitaria non si è del tutto conclusa). scrivono i segretari di Cgil, Cisl e Uil –  Se ogni tanto il governo regionale ci ascoltasse, invece di voler a tutti i costi strafare come in questo caso, non sarebbe male, anzi!”.

Per i segretari di  Anaao, Assomed, Aaaroi, Emac, Cimo, Cgil Medici e Fassid “si rischia di perdere ancora prima che venga adottato il principio, per la prima volta sancito (in modo errato?) da una legge regionale aostana e solo dopo ripetute pressioni sindacali, secondo il quale, per mantenere i sempre meno medici e dirigenti sanitari ospedalieri in servizio e aattrarre nuovi professionisti in Valle d’Aosta, sia necessario prevedere una Indennità di Attrattività Valdostana sul modello collaudato da anni dalle più lungimiranti Province Autonome di Trento e Bolzano”.

Secondo le organizzazioni sindacali della dirigenza medica “dopo anni di richieste inascoltate che sicuramente hanno favorito lo “svuotamento” di medici in servizio nell’Ospedale, si rischia di perdere ora un’ultima buona occasione per arginare le già critiche carenze relative al personale e le lunghe liste di attesa per erogare servizi programmabili (come per esempio gli interventi chirurgici in elezione, le prestazioni diagnostiche radiologiche e le visite ambulatoriali)”.

La richiesta è di “implementare i servizi ospedalieri, prevedendo un maggiore investimento in tecnologie e la costruzione di un’unica nuova e moderna struttura ospedaliera: senza questi presupposti strutturali non solo si farà fatica a mantenere i servizi essenziali/urgenti, ma anche i servizi programmabili avranno tempistiche sempre più lunghe, con conseguente aumento delle già numerose esternalizzazioni mediante convenzioni”.

0 risposte

  1. diro una cosa impopolare ma secondo me stavano facendo il loro lavoro…..e come rischio era forse inferiore alle commesse dei supermercati in quanto a loro i dpi sono arrivati molto dopo. In più un plauso ai VOLONTARI delle ambulanze che svolgono il mestiere senza percepire nulla grazie

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