“Scambiatevi un segno di pace con il solo cenno del capo”. Specchio dei tempi, specchio di un anno che ha stravolto gli equilibri mondiali e alterato il modo di percepire le relazioni sociali, anche la Chiesa si è adattata a questo e, nel ricordare le vittime che la pandemia ha lasciato sul suo percorso in questo difficile anno, Monsignor Franco Lovignana ha celebrato in Cattedrale una Messa per loro, ma non solo.
La celebrazione, fortemente voluta dai primi cittadini valdostani, è stato un modo per ricordare chi non c’è più, ma anche per celebrare coloro che in prima linea hanno combattuto e combattono questa situazione: “Oggi – recita durante l’omelia il Vescovo Lovignana -, portiamo davanti al Signore la storia di quanti sono morti a causa del virus e il dolore dei loro cari. La preghiera suscita anche responsabilità, il fare memoria davanti a Dio e impegnarsi perché le storie di queste sorelle e di questi fratelli non vengano dimenticate. Come società civile dobbiamo lavorare insieme perché la crisi, e il peso della morte che porta con sé, generi un nuovo futuro; sarà importante lavorare di concerto perché la sanità abbia più risorse, perché ci sia lavoro per tutti, perché ci sia sostegno per le categorie più deboli, ma tutto questo richiede onestà e cura del bene comune”.
Lovignana si rivolge specialmente al mare di fasce tricolori presenti nelle navata della Cattedrale, ricordando loro come siano “espressione del popolo valdostano” e chiedendo loro di farsi portatori del cambiamento in atto e di essere coloro in grado di gettare le basi per ricostruire un futuro che deve e sarà sicuramente diverso, un futuro fatto di nuovo di socialità, abbracci e condivisione.
Nel corso dell’eucarestia non sono mancati i pensieri alle famiglie che hanno perso i propri cari in questo anno di pandemia e a chi continua senza sosta a lottare per sconfiggere questo male.
A prendere la parola prima della benedizione il “Sindaco dei Sindaci”, Franco Manes, presidente del Celva e promotore della Santa Messa in onore delle vittime valdostane del covid-19: “Vorrei ringraziare Mons. Lovignana per aver accolto in maniera positiva l’iniziativa e per aver celebrato questo momento che per noi Sindaci e ancora prima un momento di raccoglimento e meditazione. Davanti agli occhi di tutti noi, ne sono certo, sono passate le immagini di dolore e di difficoltà che tutti noi abbiamo vissuto in questo 2020, ma c’è anche della speranza in tutto questo. Non siamo qui solo per ricordare, ma è stato anche per noi un momento di ritrovo che ormai non ci può più essere. Vogliamo ricordare le forze dell’ordine, i sanitari, i volontari, le istituzioni e tutti coloro che ogni giorno lavorano affinché questa pandemia possa cessare”.
Il pensiero speciale di Manes va anche alle altre “vittime” del momento: lavoratori senza lavoro, bambini e ragazzi che stanno vivendo un presente difficile e con poche relazioni sociali e le famiglie di questi.
A chiudere la celebrazione ancora Mons. Lovignana che ha ringraziato i primi cittadini perché “attraverso voi, che rappresentate la popolazione valdostana, sono riuscito a convocare questa assemblea che, purtroppo, dall’inizio della pandemia non era stato possibile fare: oggi qui, tramite voi, c’erano tutti i valdostani”.
