La Clinica di Saint-Pierre potrebbe diventare un ospedale interamente dedicato al Covid-19

La soluzione, finalizzata a liberare reparti in ospedale, nasce anche dalla positività di due pazienti del reparto non-Covid. Montagnani: “Aumento dei posti forse già da sabato”.
La clinica di Saint-Pierre
Società

A distanza di una settimana dai primi pazienti positivi al Covid-19 trasferiti dall’Ospedale Parini al primo piano della Clinica di Saint-Pierre (dove si sono registrati due decessi), la collaborazione tra l’ISAV e l’USL starebbe per prendere una forma ancora più estesa, dedicando l’intera struttura ai pazienti positivi.

“A ieri i pazienti Covid presenti nella Clinica erano 33, ma stiamo valutando la possibilità di ampliare la collaborazione in maniera importante, come stanno facendo in altre regioni, con la creazione di ospedali interamente Covid”, conferma il coordinatore all’emergenza Luca Montagnani.

“Ci vuole però un piano da studiare bene. Ieri c’è stato un incontro con la direzione, che deve parlarne con la proprietà. Dall’ISAV c’è apertura, loro stanno facendo la loro parte in maniera molto collaborativa”. Secondo Montagnani, “probabilmente già da sabato ci sarà un ampliamento dei posti”.

La soluzione è stata presa in considerazione perché al secondo piano, quello dove ci sono i lungodegenti inviati dalla geriatria e gli utenti in riabilitazione, ieri la situazione è precipitata, con la conferma della positività di due pazienti. Ma, anche, con due operatori positivi ed altrettanti a casa con i sintomi del coronavirus, cosa che ha implicato che ora il secondo piano sia trattato al pari del primo (quello dei pazienti Covid), con percorsi pulito-sporco e la messa in atto di tutte le procedure di sicurezza per infermieri e operatori socio sanitari.

La finalità di trasformare la clinica di Saint-Pierre in struttura Covid è quella di liberare posti in ospedale in vista di una riapertura graduale della Valle d’Aosta: “Occorre pianificare, non si può vivere l’emergenza giorno per giorno. Se non lo facciamo – ma questa considerazione esula dalle mie competenze – rischiamo che la nostra regione, basata sul turismo, vada incontro a conseguenze economiche gravi. Se vogliamo rilanciare quest’economia, con le dovute restrizioni e tempistiche, occorre avere una componente sanitaria in grado di rispondere non solo alle esigenze di quest’emergenza, ma anche al resto, riaprendo in ospedale anche i reparti non Covid”.

La riorganizzazione prevede che alla clinica di Saint-Pierre vadano i pazienti positivi considerati più stabili, mentre quelli sani che attualmente sono nel reparto non-Covid verranno riportati in ospedale. “L’équipe che vi opera è mista, con medici ospedalieri e personale sanitario della Clinica”, spiega Montagnani. “Continueremo in questa direzione anche con l’ampliamento, almeno per queste fasi iniziali, poi vedremo come evolverà la situazione”. Al momento, non sono previsti tamponi per il personale impegnato: “Stiamo stilando un piano per un tamponamento più diffuso per il personale sanitario. Come sapete, il ministero ha emanato delle linee di indirizzo con una gerarchia da seguire, appena possibile la seguiremo anche noi”.

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