La Valle d’Aosta ha perso oltre 700 residenti nel 2021
Il calo demografico continua a colpire, come molte altre regioni italiane, anche la Valle d’Aosta, che dal 2020 al 2021 ha perso ben 729 residenti (-0,6%).
A renderlo noto è il “Censimento permanente della popolazione” curato da Istat, che stima 123.360 residenti nella regione al 31 dicembre del 2021, contro i 124.089 del 31 dicembre del 2020. Le perdite si dimostrano ancora più rilevanti se paragonate al 2011, quando i cittadini valdostani erano 126.806, 1.010 in meno rispetto al decennio passato, con valori percentuali ammontanti a circa -2,7%.
Natalità e mortalità
Secondo i dati Istat sono 40 i comuni della Valle d’Aosta che hanno subito un calo di abitanti: in valore assoluto le perdite più consistenti si registrano ad Aosta (-300), Courmayeur (-119) e Valtournenche (-75).
Nel capoluogo regionale al 31 dicembre 2021 risultavano 33223 residenti, a Courmayeur 2615, mentre a Valtournenche 2198.
I cali più ingenti risultano quelli di Rhêmes-Notre-Dame (-28,9%), mentre Chamois detiene il record per l’alto incremento percentuale di residenti (+16% – +10 residenti); sul totale dei 74 comuni che costituiscono la regione, il solo comune di Pré-Saint-Didier è transitato nella classe di ampiezza demografica inferiore.
I livelli di natalità, complessivamente pari al 6‰ (6,2‰ nel 2020, -32 nati), restano stabili in 10 comuni, diminuiscono in 34 comuni e aumentano in 30 comuni; la riduzione più significativa si osserva a Perloz (-13,2‰), mentre l’incremento maggiore si osserva a Saint-Denis (+16,3‰ – 6 nascite). Resta elevata anche la mortalità, con tassi pari al 12,1‰ (14,6‰ nel 2020) e un picco del 27,3‰ (3 decessi) nel comune di Bard.
Genere ed età
La predominanza della fascia femminile si conferma anche nel 2021, dove le donne rappresentano il 51% del totale residente (62.947) e superano gli uomini di 2.534 unità.
L’età media dei cittadini valdostani ammonta a 46,9 anni (46,6 anni nel 2020), dimostrandosi più alta rispetto ai 46,2 anni della media nazionale: mentre tra i comuni “più giovani” figurano Gressoney-La-Trinité con un’età media di 42,3 anni e Gignod con un’età media di 44 anni, all’opposto si collocano Rhêmes-Notre-Dame con un’età media di 52,4 anni e Champorcher con un’età media di 52 anni.
Le migrazioni
Nonostante il parziale recupero dei movimenti internazionali del 2021, il tasso migratorio (+54) in Valle d’Aosta non è in grado di compensare il saldo negativo dei residenti (-729). A fronte di una riduzione dall’1,8‰ allo 0,7‰ degli spostamenti sul territorio italiano, i cui valori parziali oscillano tra il -37,6‰ di Ollomont e il +30,6‰ di Saint-Oyen, risultano in crescita dal -0,1‰ all’1,1‰ gli spostamenti dall’estero, con valori più rilevanti proprio a Ollomont (+12,5‰).
Al 31 dicembre del 2021 la popolazione straniera in Valle d’Aosta è 8.090 unità, circa lo 0,2% dell’intera Penisola e circa il 6,6% della regione. Se più di un terzo dei censiti si concentra nel capoluogo (2.944 persone, il 36,4%), elevata resta l’incidenza nei comuni di Valtournenche (11,4%), Challand-Saint-Anselme (10,5%) e Verrès (9,6%).
Quanto alla provenienza, se più della metà dei migranti (53,8%) risulta europeo, il 29,5% è originario dell’Africa, l’8,6% dell’Asia e l’8,1% dell’America; tra i 122 Paesi del mondo primeggiano Romania (27,9%), Marocco (18,9%) e Albania (8,6%).
Istruzione
Nel 2021 la Valle d’Aosta conta un 3,4% di analfabeti e alfabeti senza titolo di studio, oltre che un 14,4% di persone con licenza elementare e un 32,3% con licenza media: tale livello di istruzione definito da Istat basso, risulta superiore al valore nazionale di due punti percentuali e posseduto dalla metà della popolazione residente; il 35,4% e ha alle spalle un diploma di scuola secondaria o una qualifica professionale e il restante 14,5% un titolo accademico. Nella classifica dei comuni dalla cittadinanza più istruita spiccano Gressoney-La-Trinitè (21,1%), Gaby (18,2%), Aosta (17,6%) e Courmayeur (17,6%).
Lavoro
Al 31 dicembre 2021 le forze di lavoro in Valle d’Aosta sono 58.592, 2 mila in meno rispetto al 2011 (-3,4%) per via del fenomeno della disoccupazione, che in un decennio ha fatto calare gli impiegati di 3 mila unità (-5,1%) e ha portato i soggetti in cerca di un lavoro a 2.202 (+27,3%). La quota più importante tra le non forze di lavoro è formata da 28mila percettori di pensioni da lavoro o di redditi da capitale (-3,7% rispetto al 2011), mentre risultano quasi 8mila studenti e studentesse (+16,5%), quasi 7mila persone dedite alla cura della casa (-13,3%) e 6.531 persone in altra condizione (+46,2%).
I tassi di occupazione, pari al 50,4%, si rivelano superiori del +4,5% rispetto alla media italiana: se per la fascia femminile essi superano i valori nazionali (45,8% contro 37,9% dell’Italia), per la fascia straniera essi risultano inferiori (50,7% contro 53,5% dell’Italia).
Nella lista dei comuni con il più elevato tasso di occupazione si osservano Quart (57,4%) e Saint-Nicolas (57,2%), seguiti a metà classifica da Rhêmes-Notre-Dame (35,9%) e Bard (44,6%). La disoccupazione incide invece maggiormente a Rhêmes-Notre-Dame (17,6%) e Bard (11,1%), mentre all’opposto Bionaz (2,7%) e Saint-Nicolas (2,4%) presentano i valori più bassi.