L’anno scolastico “delle sfide” parte da Pont-Saint-Martin e Gressoney

Inaugurato stamattina l'anno scolastico 2019/20 nella scuola di Pont-Saint-Martin ed il quella "biofilica" di Gressoney-La-Trinité. Certan: "Il nostro obiettivo è quello di portare a termine le molte riforme rimaste sospese".
L'inaugurazione dell'anno scolastico 2019/20 a Pont-Saint-Martin
Società

È stata la scuola elementare di Pont-Saint-Martin, questa mattina, giovedì 12 settembre, ad ospitare l’inaugurazione della “prima campanella” dell’anno scolastico 2109/20, tra gli alunni pronti a sistemarsi tra i banchi.

“L’anno che inizia – ha spiegato l’Assessora all’Istruzione Chantal Certan – sarà quello delle sfide, ed il nostro obiettivo è quello di portare a termine le molte riforme rimaste sospese: dalla promozione dell’apprendimento delle lingue e delle culture, per consentire ai nostri giovani di essere ‘cittadini del mondo’, al sostegno alle minoranze linguistiche attraverso la creazione del Centro regionale per l’educazione degli adulti. L’adattamento della legislazione nazionale alla realtà locale e la ridefinizione dell’offerta formativa professionale costituiranno un aspetto importante del nostro lavoro, così come il rilancio della formazione degli insegnanti attraverso il nuovo Piano triennale recentemente approvato”.

Non solo, prosegue Certan che annuncia: “La ripresa di politiche inerenti l’inclusione e le richieste delle famiglie, con una particolare attenzione alle scuole di montagna. Lavoreremo anche per sviluppare la collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta perché possa supportare ulteriormente la didattica e la pedagogia della scuola valdostana e diventare il vero motore della ricerca”.

Dopo l’incontro con il sindaco Marco Sucquet e gli alunni della scuola elementare di Pont-Saint-Martin, Certan si è spostata a Gressoney-La-Trinité dove, con il Primo cittadino Alessandro Girod, ha “tenuto a battesimo” la prima scuola biofilica d’Italia, costruita nel quadro del programma Nuova architettura sensibile alpina realizzato dall’UniVdA.

“Come dimostrato da studi recenti e da questo progetto – ha spiegato l’Assessora a Gressoney –, studiare in un edificio bello, luminoso e molto spazioso è un ‘atout’ importante per gli studenti, inoltre ritengo che la montagna sia particolarmente propizia alla rigenerazione dell’attenzione dopo uno sforzo intellettuale. Il progetto dell’Università ha seguito due linee guida: una riqualificazione energetica e una secondo i principi deldesign biofilico’ che mira a costruire ambienti in armonia con l’attrazione innata dell’uomo per la natura”.

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