Lavorare per il futuro, verso il partito democratico, far tornare la politica al servizio dei cittadini e accantonare le contrapposizioni interne con la buona volontà di tutti. Sono queste le tre linee guida evidenziate da Laurino Rean, nuovamente nominato alla guida dei Democratici di sinistra-Gauche valdotaine con 62 voti a favore, 23 astenuti e un voto contrario, in occasione del quarto congresso regionale che si è svolto nel week end al Classhotel di Aosta .
Tra gli impegni di Réan e degli organismi del partito c’è in primo luogo quello di costruire il Partito democratico della Valle d’Aosta che, nel quadro delle linee nazionali, dovrà operare nella coalizione del centro-sinistra e, in Valle d’Aosta, nell’ambito dell’alleanza autonomista-progressista. Il documento politico finale è stato approvato per parti separate. Nel testo si ?impegna il partito ad operare per trasformare l’alleanza autonomista-progressista in un’alleanza politica capace di elaborare la propria proposta di governo della Valle d’Aosta; respingere i tentativi di impedire l’esercizio democratico dei referendum in riferimento ai disegni di legge di iniziativa popolare, a partire da quelli in materia elettorale?.
Il testo approvato prevede, inoltre, di ?avviare immediatamente la costituzione del comitato promotore del partito democratico insieme alla Margherita e tutte le altre forze politiche che aderiranno al progetto; avviare iniziative pubbliche di presentazione del nuovo soggetto politico e un confronto sul testo del manifesto del partito democratico e su di una bozza di statuto?.
Le tensioni interne al movimento sono comunque emerse nelle votazioni con voti di astensione e contrari, sia al documento finale che alla rielezione di Réan. Le divergenze si sono manifestate poi sulle alleanze per la costituzione del Partito democratico. Sul versante delle mozioni si è manifestata un’ulteriore scissione interna al movimento. Consensi unanimi sono stati espressi per le mozioni 1 e 2 che avevano quali firmatari rispettivamente Réan e Simona d’Agostino. La mozione portata, invece, da Alder Tonino ha raccolto 20 astensioni e 4 voti contrari. Alder Tonino non condivide, infatti, la scelta di un’alleanza univoca con l’alleanza autonomista progressista ma vuole aprire il progetto politico del Partito democratico ad alleanze ampie e partecipate,? individuando nei programmi di Governo il collante delle future alleanze elettorali e politiche?.