Le agenzie di viaggio di fronte alla crisi: “Siamo state dimenticate”

Il parziale lockdown introdotto con il nuovo DPCM è soltanto l'ultima mazzata per un settore ormai in ginocchio da otto mesi.
Agenzia di viaggio - viaggi
Società

Un settore che sfiora una perdita del 90% quello dei viaggi, ulteriormente colpito dal nuovo DPCM del 24 ottobre. Il nuovo provvedimento, che non ha imposto un divieto agli spostamenti, ma solo una “forte raccomandazione” a non spostarsi senza un valido motivo, non cambia di molto una crisi che dura ormai da mesi. “Non è questo decreto in particolare a portare grandi differenze, perché siamo bloccati da marzo. Non si vede proprio la luce in fondo al tunnel, perché almeno fino al 24 novembre non abbiamo prodotti da vendere” rivela con rammarico Chiara Fabbri, titolare dell’Agenzia Viaggi e Turismo “Nuovomondo” di Aosta.

Una ripresa a singhiozzi quella delle agenzie di viaggio nei mesi estivi, come racconta Stefano Baleani, di “Viaggi dell’Arco”: “Certo, il 15 maggio le attività hanno riaperto, ma non era comunque consentito viaggiare per la maggior parte delle destinazioni europee ed extraeuropee. Come tutti gli anni, si è potuta vendere l’Italia, ma se si tolgono località come le Maldive, l’Egitto o il Kenya, si perde il 90% del fatturato”.

Anche il Bonus vacanze, che avrebbe dovuto favorire la ripresa del settore turistico e ricettivo italiano, non sembra aver dato un grande contributo alle agenzie di viaggio, senza contare il fatto che molti di coloro che avevano intenzione di spenderlo da qui a fine anno probabilmente ci ripenseranno. “Senza dubbio è un bonus spendibile, ma si è data carta bianca agli alberghi su chi accettare senza minimamente considerare le agenzie, che rappresentano l’attività più colpita da questa crisi. Noi la affrontiamo con le spalle larghe, perché possiamo contare sul buon fatturato degli anni scorsi, ma si stima una chiusura del 30-40% delle agenzie di viaggio” spiega Baleani, che lamenta anche alcune scelte fatte dal governo italiano. In molti stati europei, infatti, si è deciso di non chiudere del tutto le frontiere, permettendo ancora di viaggiare attraverso corridoi di sicurezza.

Fortunatamente, le agenzie continuano a ricevere conferme per la prossima estate, ma è sempre più difficile fare previsioni: “Ho confermato viaggi di nozze per gli Stati Uniti per l’estate prossima, ma si faranno o non si faranno? Di qui alla fine di novembre sarà sempre peggio, visto che sono stati anche vietati i viaggi di istruzione” commenta Baleani. Ciò che fa più disperare, però, è il fatto di essere stati dimenticati: “Nessuno si è preso la briga di ascoltarci, anche se noi abbiamo perso quasi il 100% del fatturato e a marzo abbiamo dovuto cancellare anche il lavoro dei mesi precedenti. La Regione Valle d’Aosta, nonostante conti 8/9 agenzie in tutto, non si è mai preoccupata di darci voce” lamenta Fabbri. Nella speranza che si risolva presto quello che è un problema generalizzato a livello mondiale, le agenzie, come esclama Baleani, “più che tirare avanti, aspettano!”.

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