Microcomunità di Morgex, si avvicina l’apertura

Fra fine maggio e i primi giorni di giugno atteso il trasferimento dei 18 utenti delle micro di Pré-Saint-Didier e La Thuile. Il comune il 15 maggio organizza una visita della struttura aperta alla popolazione.
Società

Dopo sei anni di lavori e una spesa di 6,2 milioni di euro, la microcomunità di Morgex si prepara ad accogliere i primi utenti.

“L’obiettivo è di aprire il prima possibile, entro fine maggio o al massimo nei primi giorni di giugno” sottolinea il presidente dell’Unité Valdigne, Riccardo Bieller.

Al momento non c’è ancora una data di inaugurazione per la struttura, che il 15 maggio sarà aperta alle visite della popolazione (prenotazioni al nr 0165/801713).
“Ci tenevano ad aprire la microcomunità alla popolazione interessata – – spiega il sindaco di Morgex, Federico Barzagli – affinché potessero vedere, prima della sanificazione e del trasferimento degli utenti, come è si trasformato questo stabile di proprietà comunale, che in passato aveva ospitato le scuole del paese”.

I primi diciotto posti della microcomunità al primo piano saranno occupati nelle prossime settimane dagli utenti delle due strutture di Pré-Saint-Didier e La Thuile, destinate alla chiusura. Gli altri dodici posti andranno invece in futuro ad accogliere gli utenti della microcomunità di Introd, che necessita di lavori di ristrutturazione.  Oltre agli utenti è previsto anche il trasferimento del personale.

Dovranno invece arrivare ancora delle autorizzazioni amministrative per vedere operativo anche il secondo piano della struttura, dove troverà sede una Rsa gestita dall’Azienda Usl. 

“Stiamo definendo la convenzione” aggiunge Bieller “In un primo tempo qui saranno ospitati i pazienti covid positivi in via di guarigione”.

I lavori dell’ultimo piano della struttura, che in base all’accordo firmato nel 2009 con la Regione spettano all’Unité, saranno progettati e appaltati nei prossimi mesi. L’idea è di realizzazione dei servizi, che possano essere utilizzati anche dagli esterni, oltre a due mini alloggi da destinare a “polmone” dell’emergenza abitativa.

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