Microcomunità di Variney, volano gli stracci tra Cognetta e Créton

Dopo il sopralluogo della Commissione il consigliere Mouv' attacca il Presidente della Grand-Combin sulla possibilità di esternalizzare la struttura di Gignod parlando di “ricatto politico” e puntando il dito sulla "mala gestione" dell'Unité. Créton risponde a stretto giro: "affermazioni offensive e inopportune".
anziani
Società

È botta e risposta tra Roberto Cognetta, consigliere regionale Mouv’, e Joël Créton, Presidente dell’Unité Grand-Combin.

Ieri, in una nota, Cognetta definiva – dopo un sopralluogo della Vª Commissione – la microcomunità di Variney e la Residenza Socio Assistenziale della Casa di riposo JB Festaz “Due strutture molto belle, pulite, in cui i dipendenti svolgono decorosamente il loro lavoro” non nascondendo però la sua amarezza per le “dichiarazioni, anche un po’ minacciose, del Presidente dell’Unité des Communes Grand-Combin, che, al termine del sopralluogo, ha paventato la possibilità di esternalizzare la gestione della struttura di Variney (quindi affidandola a privati) per evitarne la chiusura a fronte di un disavanzo presunto per il prossimo anno di quasi 500.000 euro”.

“Peccato che questo disavanzo sia dovuto ad una mala gestione da parte della stessa Unité” aggiunge il consigliere che rincara la dose: “Questa minaccia conferma l’urgenza di approvare una legge di riordino complessivo dei servizi di assistenza agli anziani. Non c’è più un minuto da perdere.»

“Un ricatto politico” di Créton per Cognetta “inaccettabile” dal momento che utilizza “delle lavoratrici, dei lavoratori e gli anziani come scudo umano. I primi a ribellarsi a questo comportamento dovrebbero essere i cittadini”.

E la chiusa, poi, non è meno tenera: “Io sono per una sanità pubblica, e questo è un monito per l’Assessore Baccega e per gli amministratori locali – prosegue Cognetta –: sono finiti i tempi in cui, per risolvere certe situazioni, bastava mettersi d’accordo con l’Assessore di turno. È un atteggiamento sbagliato, retaggio di vecchi sistemi. Problemi come questo prevedono il coinvolgimento di tutti ma a pagare deve essere chi ha male gestito e non scaricare le colpe sui cittadini più deboli. E pensare che i Sindaci hanno pure preteso l’aumento degli stipendi: dovrebbero vergognarsi”.

Créton contrattacca “affermazioni offensive e inopportune”

A stretto giro arriva la risposta di Joël Créton che parte “soft”, spiegando come “I Sindaci per bocca del loro Presidente hanno solamente evidenziato la situazione critica che segnalano da anni alla Regione”, ma anche come “i componenti della attuale Giunta sono stati quasi tutti Assessori alla Sanità negli ultimi anni e di certo non potranno smentire il grido di allarme, peraltro già portato anche all’attenzione pubblica e dei Sindacati”.

Créton sale di tono piano, specificando che “il consigliere scambia le affermazioni e considerazioni fatte dal Presidente di un ente locale ad una commissione consiliare che sta svolgendo un sopralluogo nella struttura da questo ente gestita con le chiacchere da bar, definendole minacce, offendendo così non solo il rappresentante della Comunità locale che illustra legittimamente le posizioni dei Comuni del comprensorio, ma anche tutto il personale che con dedizione e impegno da anni sostiene la gestione di queste strutture offrendo umanità e sostegno alle famiglie nonostante un quadro lavorativo sempre incerto da anni e facendo loro stessi da scudo alle persone anziane ospitate e ai loro famigliari”.

Poi l’affondo: “Fa bene il consigliere a dire che non c’è da perdere un minuto perché in inutili discussioni, lui ha perso mesi o forse anni visto che siede in quell’aula da due legislature senza che mai abbia proposto qualcosa di concreto ma sempre e solo sollevando polemiche su tematiche che tra l’altro non conosce. Meno male che almeno ha riconosciuto ‘che le strutture visitate sono molto belle e pulite in cui i dipendenti svolgono decorosamente il loro lavoro’. Sappia il consigliere che insieme al personale che ha visto in struttura ce n’è altro che quotidianamente si impegna per far funzionare al meglio la struttura, che si occupa di trovare personale in una situazione di grave carenza di figure professionali Oss, che provvede a far funzionare una cucina che come ricordato produce più di 85.000 pasti all’anno garantendo agli ospiti prodotti di qualità con diete anche personalizzate, che garantisce h 24 per 365 giorni all’anno il funzionamento della struttura”.

“Quando parla di mala gestione – chiude il Presidente della Grand-Combin – il consigliere fa solo affermazioni offensive e inopportune nel confronto che si è svolto democraticamente tra due Istituzioni pubbliche di cui lui è un rappresentante ed in cui le posizioni possono essere diverse ma sono entrambi degne di rispetto”.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte