Di “Movida” aostana se ne è parlato tanto un anno fa: il primo incontro aperto al pubblico sull’argomento indetto dal comune di Aosta risale al luglio 2022. Diversi interventi e idee hanno caratterizzato questo primo approccio al problema della “movida” in città. Da subito sono emersi i disagi degli abitanti del centro, in difficoltà soprattutto durante le ore notturne serali per via della musica e del rumore provocato da feste o serate nei locali. D’altro canto anche gli operatori del settore come bar, ristoranti, locali e dj hanno fatto valere la necessità di conciliare il proprio lavoro con le proteste dei cittadini senza compromettere le attività notturne.
Questa mattina, durante una conferenza stampa, il comune di Aosta – in collaborazione con Questura di Aosta, l’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa) della Valle d’Aosta, Associazione del commercio, del turismo, dei servizi e delle pmi (Ascom) Aosta, Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) Valle d’Aosta, Azienda Usl della Valle d’Aosta e Associazione degli albergatori e imprese turistiche della Valle d’Aosta (Adava) – ha annunciato la conclusione di un lungo processo di trattative e tavoli di discussione, sfociato nel “Protocollo d’intesa per una città viva, animata e responsabile” che entrerà in vigore a partire dal 1° agosto.
“Il protocollo è per noi un documento di fondamentale importanza: stilato in collaborazione, fornisce indicazioni rispetto al livello di emissione sonora, gli orari da rispettare per gli esercenti e gli avventori. Questo protocollo funzionerà solo se tutte le parti espleteranno le loro funzioni nel migliore dei modi. Ci sarà poi una cabina di regia che potrà adottare misure correttive, miglioramenti e rettifiche attorno alle procedure che mettiamo in atto” spiega il sindaco di Aosta Gianni Nuti.
Si tratta di un documento di 7 pagine che definisce le nuove regole da seguire per il controllo della “movida” aostana, tra cui: l’istallazione di quattro fonometri, con la collaborazione di Arpa, nel centro della città a scopo di monitoraggio dei decibel con l’imposizione di un limite massimo di 75 decibel fino alle 23.30, orario in cui tutti gli eventi con musica dal vivo dovranno terminare la diffusione. “Grazie all’installazione di questi rilevatori avremo dei dati sull’inquinamento acustico in città su cui lavorare, insieme all’amministrazione e alla cabina di regia del progetto, per emendare le norme e adattarle alla situazione” spiega il direttore generale di Arpa Igor Rubbo. Anche la polizia locale, di competenza del comune di Aosta, sarà dotata di un fonometro volto al “al monitoraggio, nei wekend fino a mezzanotte, della diminuzione di volume graduale delle serate con musica dal vivo, dettata dal protocollo” aggiunge Nuti.
Inoltre il comune si impegna a garantire una più efficace e tempestiva pulizia delle zone interessate, rendendo accessibili i bidoni pubblici per la raccolta differenziata della carta e della plastica più vicini. A questo si aggiunge l’impegno delle associazioni di categoria Ascom Aosta, Fipe Valle d’Aosta e Confcommercio, a: sensibilizzare e sollecitare la collaborazione dei gestori dei locali al protocollo e favorire l’attivazione di un servizio di tempestiva e costante raccolta dei vuoti e dei rifiuti, e di controllo di eventuali comportamenti generanti degrado ambientale.
Infine, anche le forze dell’ordine si impegnano ad adottare “un approccio di dialogo con le amministrazioni e con gli esercenti e proprietari di locali notturni da ballo con cui cerchiamo di trovare un compromesso per contemperare le esigenze di entrambe le parti. Ad oggi, estate 2023, non rileviamo grandi criticità. Se dovessero arrivarci delle segnalazioni ovviamente disporremo con i servizi di nostra competenza per arginare il fenomeno. Ribadisco che il dialogo è l’approccio migliore, gli interventi repressivi sulla “movida” aostana saranno messi in atto solo in caso di necessità”, rassicura il Questore di Aosta Carlo Musti.
4 risposte
Esattamente! Ottimo Sig.Marco, il punto è proprio questo, nessuno vuole discoteche all’aperto, nessuno vuole dehors che non ogando la tassa di occupazione suolo pubblico si allargano dove vogliono… e soprattutto basterebbe rispettare le regole, o perlomeno intervenire sul serio con efficacia: Alcuni locali nelle località turistiche sono stati chiusi per 3 giorni per disturbo alla quiete pubblica, in centro tutto è permesso. Finalmente qualcuno dice le cose come stanno! Bravo!
Se tu vai a vivere in centro sai a cosa vai in contro poi non ti lamenti dopo ….
Arrivando e dettando legge
Già Aosta e morta facciamola morire del tutto
Io credo che 75db siano comunque troppi, è la soglia oltre il quale il rumore è considerato sgradevole.
Poi questi locali non dimentichiamoci sono dei Bar e non delle discoteche all’aperto. Qui il turismo non centra nulla, i frequentatori di questi locali sono sempre gli stessi, qui si sponsorizza la vendita di alcolici, non mi dite che durante questi eventi si vendono gelati, granite, bibite analcoliche, altrimenti non ci sarebbe nessuno, una volta c’erano le discoteche, e i disco pub, ma non erano in centro o vicini ad un ospedale psichiatrico come in Viale Conte Crotti .
Personalmente credo che qui stia esagerando con il permissivismo, si è fuori controllo totale, noi cittadini che non andiamo al bar a bere e a fare festa durante queste serate, abbiamo tutto il diritto di stare tranquilli nelle nostre abitazioni senza dover sopportare questi rumori fino alle 23.30, che le feste le facciano a casa dei politici che autizzano tutto ciò.
Oh già… poi sempre i soliti locali fanno quello che vogliono, due in particolare mostrando scarso rispetto per autorità e forze dell’ordine olter che per i cittadini… Tutti sanno, ma nessuno fa nulla. Oggi è il 5 agosto e proprio ora la musica a tutto volume prosegue come sempre