Nella fascia 50/69 anni i non vaccinati in Valle d’Aosta sono oltre 2800

Il dato, per la fascia over 50 in età lavorativa, emerge dall’ultimo report della Presidenza del Consiglio. Oggi, 15 febbraio, è scattato l'obbligo di presentare il certificato verde rafforzato per i lavoratori, pubblici e privati, ultracinquantenni. I dipendenti regionali sprovvisti poco più di 80, una decina quelli nel Comune di Aosta.
Green pass
Società

Da oggi, martedì 15 febbraio, tutti i lavoratori del comparto pubblico e privato che abbiamo almeno 50 anni di età – o che li compiranno entro il 15 giugno –, dovranno essere in possesso del certificato verde rafforzato per accedere ai luoghi di lavoro.

Certificato che, da decreto – attualmente alla Camera per la conversione in legge –, si ottiene attraverso il vaccino o la guarigione dall’infezione. A livello nazionale, i dati parlano di 8,8 milioni di lavoratori over50, mentre per i comparti della sanità, della scuola e della sicurezza l’obbligo era già stato istituito.

A livello regionale, le persone in età da lavoro tra i 50 e i 69 annistando all’ultimo report settimanale della Presidenza del Consiglio dei Ministria non aver ricevuto nessuna dose di vaccino e che non risultano guarite da almeno 180 giorni, sono complessivamente 2.808. Di questi, 1.508 fanno parte della fascia 50/59 anni (il 7,24% della popolazione totale) e 1.300 di quella 60/69 (8,03%).

Riguardo il comparto pubblico, sono meno di 90 i dipendenti regionali che attualmente non risultano in possesso del green pass rafforzato. Spiega Stefania Fanizzi, Segretaria generale della Regione: “Le verifiche vengono effettuate a livello centralizzato dall’ufficio del dipartimento del personale che ha l’accesso alla piattaforma Inps dopo di che, per una questione di riservatezza, gli elenchi vengono trasmessi ai singoli dirigenti responsabili che verificano rispetto ai dipendenti assegnati. La regione ha 2646 dipendenti, 1156 dei quali sono assoggettati all’obbligo essendo over 50. Ad oggi il numero dei dipendenti che risulta non essere in possesso di certificazione verde rafforzata da vaccinazione o guarigione è di 83/84, numero in costante aggiornamento perché dalla piattaforma risulta anche chi nel frattempo si è vaccinato o ha una certificazione scaduta e non può accedere sul posto di lavoro”.

“Il sistema che abbiamo organizzato per la verifica ci consente di monitorare il dato e di prevenire e prevedere assenze dei lavoratori, per cercare di organizzare il lavoro. Meno di novanta persone su oltre 100 strutture, tutto sommato è una situazione sostenibile. È chiaro però che in alcuni uffici anche l’assenza di una persona può essere pregiudizievole”.

Nel Comune di Aosta, invece, i lavoratori dell’Ente senza certificazione sono complessivamente un decina su un totale che supera di poco i 300. Il Sindaco Gianni Nuti spiega che, al momento, “i problemi ci sono, sebbene contenuti”.

Stando alla norma, gli ultracinquantenni senza il certificato verranno considerati assenti ingiustificati. Non sono previste delle conseguenze disciplinari e verrà conservato il posto di lavoro fino al 15 giugno, sebbene senza retribuzione. I lavoratori senza green pass rafforzato rischiano una multa che va dai 600 ai 1.500 euro.

Nuova manifestazione No Green Pass

Nel giorno dell’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per gli over 50, i “no green pass” sono tornati a manifestare in piazza Chanoux. Un centinaio le persone presenti.

manifestazione no green pass
manifestazione no green pass

Noi avvocati: “Presentiamoci regolarmente al lavoro”

A sollevare la protesta, in una lettera, è il coordinamento di Noi avvocati, del quale fa parte anche il legale valdostano Dario Frassy. In aperta contestazione con le misure governative la missiva spiega: “Il 15 febbraio riprendiamoci la libertà, presentandoci regolarmente e senza paura sul posto di lavoro e svolgendo le abituali attività; il lavoro è diritto costituzionalmente protetto”.

La posizione di Noi avvocati è netta: “Non possiamo accettare passivamente questa follia, che configura una gravissima violazione costituzionale, nonché dei trattati internazionali sulla dignità dell’uomo. Si tratta di una violentissima e inaccettabile discriminazione priva di ogni base giuridica”.

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