Operaio morto a Châtillon, la Fiom: “Porre fine a questa ‘strage’”

A dirlo è il segretario regionale Fiom Fabrizio Graziola: “Di lavoro si vive, ma non è accettabile che si muoia. È necessario aumentare gli investimenti sulla sicurezza”.
Fabrizio Graziola
Società

“Il 2024 inizia con questa terribile notizia che segna la prima morte sul lavoro in Valle d’Aosta, come se non fossero state già abbastanza le vittime sui luoghi di lavoro che hanno segnato gli ultimi anni, 8 morti nel 2022, a cui si aggiungono 1600 infortuni sempre sul lavoro nel 2022”.

A dirlo – in riferimento alla morte di Mohamed Oueslati, l’operaio 59enne rimasto schiacciato dal proprio mezzo a Châtillon mentre rimuoveva le luminarie natalizie – è Fabrizio Graziola, segretario confederale Cgil Valle d’Aosta con delega alla sicurezza sul lavoro e segretario generale regionale Fiom Cgil.

“È dura dover commentare un’altra morte sul lavoro, se si pensa che in maniera sistematica ripetiamo l’importanza che deve essere data alla prevenzione sul lavoro proprio perché le morti non si verifichino più – aggiunge Graziola –. Quello che è avvenuto a Châtillon è l’ennesimo episodio che viviamo nella nostra regione di un lavoratore che esce di casa vivo e con tanti progetti per la sua vita e per quella dei i suoi familiari e non vi rientra più. È straziante tutto questo”.

“Della dinamica dell’incidente se ne stanno occupando, giustamente, le autorità competenti e cercheremo di capire anche noi, attraverso gli organi preposti, che cosa sia realmente successo – dice ancora il segretario Fiom –. Un fatto, purtroppo, resta ed è che un marito e un papà di quattro figli è morto lavorando e non tornerà più a casa. Tutto questo è inaccettabile. Abbiamo tutti un dovere morale a cui far fronte e tra tutti (partendo dal Governo nazionale e regionale) si deve porre fine a questastrage’”.

Per Graziola “è evidente che c’è qualcosa che non funziona nell’ambito della sicurezza. I dati devono far riflettere sì, ma devono dare anche l’input per agire. Manca un’attenzione massiccia a una problematica che anche qui in Valle sta diventando sempre più pressante. Di lavoro si vive, ma non è accettabile che si muoia”.

“Istituire tavoli a livello nazionale e regionale”

Per questo, secondo il sindacalista, “è necessario istituire dei tavoli a livello nazionale e anche regionale, dove si affronti il problema, facendo anche una panoramica, per esempio in Valle d’Aosta, di tutte le aziende e monitorando costantemente le condizioni di sicurezza. Chiediamo controlli, ma per risolvere problemi e per evitare che fatti come questo si ripetano. Tutti i lavoratori devono poter andare al lavoro con la certezza di ritornare a casa. Nel caso specifico dell’incidente mortale a Châtillon la Fiom Cgil Valle d’Aosta si stringe al dolore dei familiari di Mohamed Oueslati. Ma non ci limitiamo a questo”.

 “Necessario aumentare gli investimenti sulla sicurezza”

La richiesta del segretario dei metalmeccanici della Cgil Valle d’Aosta è, anzitutto, quella di mettere al centro un percorso che punti alla sicurezza sul lavoro.

“L’infortunio da schiacciamento è fra le tre cause più frequenti di infortunio. Tutte le aziende grandi e piccole devono obbligatoriamente fare formazione su salute e sicurezza e se necessario aumentare gli investimenti. Non si può minimamente pensare di risparmiare sulla vita delle persone. I controlli ci devono essere, ma alla base si deve costruire una ‘Cultura della sicurezza’ partendo dalle scuole, e anche noi come sindacato ci impegniamo già da tempo costantemente e lo faremo ancora di più per focalizzare l’attenzione di tutte le parti in causa su questo argomento. Troppo spesso, anche in questa regione, ci si dimentica della parola sicurezza, e spesso capita che si taglino fondi proprio sugli enti preposti alla sicurezza”.

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