Ordinanza regionale, Lega contro Lavevaz: “Dov’è finito lo scatto di orgoglio autonomista?”

L’ordinanza regionale n°552 non è esattamente ciò che in molti si aspettavano dopo l’approvazione in Consiglio regionale della legge.
Centro Aosta
Società

Pubblicata ieri nel tardo pomeriggio, l’ordinanza regionale n°552 non è esattamente ciò che in molti si aspettavano dopo l’approvazione in Consiglio regionale della legge “Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nelle attività sociali ed economiche della Regione Autonoma Valle d’Aosta in relazione allo stato di emergenza”, che in teoria l’ordinanza stessa dovrebbe andare ad applicare.

Cosa prevede la nuova ordinanza?

Spostamenti

Per tutti gli spostamenti al di fuori del proprio comune è necessario munirsi di autodichiarazione. Sono consentiti solo per usufruire delle attività produttive, industriali, artigianali, commerciali non sospese o per svolgere attività consentite (sci nordico, ciaspole, sci alpinismo con guida alpina o maestro di sci, attività sportiva presso centri sportivi all’aperto, attività venatoria). Restano consentiti gli spostamenti per l’allenamento o le attività consentite di guide alpine o operatori delle unità cinofile del SAV e gli spostamenti per l’autoconsumo di generi alimentari su superfici agricole di limitate dimensioni, la conduzione di allevamenti e il taglio della legna. Restano vietati gli spostamenti tra Regioni e gli spostamenti tra Comuni (salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio motivi di salute o situazioni di necessità). Tra le 22 e le 5 del giorno successivo gli spostamenti sono vietati anche all’interno del proprio Comune (salvo che per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità).

Ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande

Sono sospese fino al 15 dicembre le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie…) che invece potranno riprendere dal 16 dicembre, dalle 5 alle 18, esclusivamente con servizio al tavolo e con divieto di servizio al banco, con un massimo di 4 persone per tavolo (salvo che si tratti di conviventi). Resta sempre consentita la consegna a domicilio o la ristorazione con asporto fino alle 22.

Attività sportiva e motoria

E’ consentita la pratica dello sci alpinismo, al di fuori dei comprensori sciistici e con accompagnamento di guida alpina o maestro di sci. Sono consentite le escursioni con le ciaspole, su sentieri e percorsi tracciati, e la pratica dello sci nordico anche per gli amatori, ed è consentita l’attività venatoria, secondo quanto stabilito dalla normativa di settore.

 

Istruzione e formazione

E’ possibile l’utilizzo dei laboratori per le scuole di 2° grado e da parte di organismi di formazione professionale di per un monte massimo orario di dieci moduli per laboratorio e per classe, esclusivamente per i moduli didattici afferenti agli indirizzi di studio presenti nell’istruzione e formazione professionale. E’ consentito lo svolgimento di attività e corsi ad indirizzo musicale, limitatamente alle lezioni individuali

 

“Dov’è finito lo scatto di orgoglio autonomista del Presidente?”

A chiederselo è la Lega Vda. “Nonostante la missiva del Presidente Lavevaz al Ministro Speranza con cui si chiedeva il passaggio a zona gialla visti i dati in miglioramento, la Valle d’Aosta domenica continuerà a rimanere zona arancione. Il Presidente della Regione avrebbe però potuto bypassare il cambio di colorazione se solo avesse dato piena applicazione alla legge.

Il Consiglio regionale aveva infatti previsto, all’interno dell’impianto normativo, di aprire le attività di diretta competenza statutaria. “Leggendo però il testo dell’ordinanza emanata ieri sera – continua la Lega – risulta evidente che al Presidente Lavevaz sia mancato il coraggio di andare fino in fondo. La non apertura immediata delle attività di ristorazione e di somministrazione di alimenti e bevande e delle attività ricettive, va infatti contro quanto previsto dalla norma, che non richiede infatti delibere attuative o ordinanze regionali, e che sarebbe entrato in vigore oggi”.

La Lega confidava dunque che “lo scatto di orgoglio autonomista visto in questi giorni fosse reale e non di facciata, ma così non è. A causa di questa ordinanza le attività commerciali che non potranno riaprire prolungheranno un’agonia che dura ormai da troppi mesi. E la responsabilità e le conseguenze della pesante crisi economica e sociale che si profila all’orizzonte ricadranno interamente sul Presidente”.

Frenata anche da Roma

 

“Naturalmente ogni decisione che si prende, che acceleri, la de-escalation è una decisione di cui ci si assume la responsabilità“. A dirlo è stato Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, in merito alla decisione della Regione Valle d’Aosta di riaprire bar e ristoranti nonostante sia ancora classificata dal governo in area arancione. Durante la conferenza stampa a Roma sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid19 della Cabina di regia, Rezza ha affermato che “la Valle d’Aosta, sebbene come tante altre regioni italiane abbia un Rt in decrescita, ha comunque una incidenza ancora, credo, sui 450 casi di Covid per 100 mila abitanti, quindi ancora piuttosto elevata”. L’invito di Rezza, quindi, è di “essere prudenti, anche le amministrazioni locali essere estremamente prudenti, e prendersi i tempi che ci vogliono per abbattere il tasso di incidenza perché è molto importante farlo anche in previsione delle festività io credo”.

0 risposte

  1. Il sistema lega che ti legada il fatto quotidiano di oggi:

    “Versamenti al partito in cambio di nomine pubbliche. Posti nei più importanti cda d’Italia, nelle direzioni di ospedali e aziende sanitarie locali, nei consigli di revisione contabile delle partecipate pubbliche. Poltrone assegnate in cambio della restituzione alla Lega di una parte dello stipendio. È il “sistema del 15%” – la quota da restituire al partito”.

    Per non parlare dei finti commercialisti, di Savoini in Russia per Salvini, dei fondi Lega spariti all’estero, ecc. ecc.

    Poi costoro hanno pure il coraggio di dare indicazioni politiche su cosa fare o meno.

  2. Se Lavevaz segue i dettami della Lega negazionista si condanna oltre a condannare i valdostani più deboli. Una media di tre-quattro morti al giorno e la Lega chiede scatti autonomisti? Vadano a fare gli scatti nelle terapie intensive e nei cimiteri, faccian degli ingrandimenti degli scatti e se li appendano in casa. Qui sta morendo una generazione e qualcuno, in specie la lega sa proporre solo il liberatutti come se i morti non contassero nulla (tanto non votano più).

    Vergognoso partito che titilla gli istinti più bassi degli italiani e totalmente corrotto (15% per aver incarichi soldi dalla Russia).

  3. Noi, cittadini vadostani, non abbiamo bisogno di sterili, se non ridicoli, “scatti di orgoglio autonomistii”, ma di decisioni serie e responsabili a tutela, innanzi tutto, della nostra salute, come quelle che ha assunto il Presidente Lavezaz. Sono convinta di esprimere il pensiero di tanti. Renata

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