Saranno necessarie poco più di 5.000 firme per ciascuna delle quattro proposte di legge di iniziativa popolare sulla riforma elettorale. Il comitato promotore delle quattro proposte di referendum – composto dalle forze politiche dell’Alleanza autonomista progressista, più l’Udc di Piero Vicquéry e i sindacati – conta di poter arrivare alla quota prevista entro la fine del mese di novembre o ?al massimo all’inizio di dicembre?, come ha affermato il portavoce Elio Riccarand. E’ possibile firmare per le proposte di legge a partire da oggi nei 74 Comuni della Valle e nei punti di raccolta allestiti dal Comitato per la riforma elettorale.
?Con queste quattro iniziative – ha sottolineato Riccarand – vogliamo dare più peso agli elettori in Valle e il risultato delle scorse elezioni politiche indica che la domanda di cambiamento è forte?.
Secondo Roberto Louvin, oltre alla lealtà e alla chiarezza nei confronti degli elettori, c’è un ?problema di stabilità del governo regionale e di qualificazione delle sue competenze?. ?Come abbiamo potuto constatare recentemente – ha sottolineato Louvin – le logiche di scelta degli assessori non hanno nulla a che fare con le capacità?.
Per Franco Vallet il meccanismo della preferenza unica garantisce la libertà e la segretezza del voto ?ponendo rimedio al problema delle cordate, una distorsione di questo sistema elettorale?.
Vanni Florio ha sottolineato che non verrà modificato il meccanismo di voto proporzionale, ma ?con la dichiarazione preventiva delle alleanze politiche si potrà scegliere sulla scheda elettorale la coalizione di governo?.
Le quattro proposte di legge
Le proposte di legge riguardano la dichiarazione preventiva delle alleanze politiche, l’elezione diretta della squadra di governo, la preferenza unica e la maggiore presenza femminile nelle liste dei partiti politici.
Il sondaggio
Il Comitato promotore ha promosso un sondaggio, commissionato alla società SWG, fatto il 20 e 21 luglio scorsi fra 600 residenti maggiorenni. Dalle interviste emerge che il 57% del campione è d’accordo sulla riduzione del numero di preferenze, il 78% ritiene opportuna una maggiore presenza delle donne nelle listi, l’83% è favorevole all’elezione diretta dell’esecutivo regionale e l’88% è d’accordo sulla dichiarazione preventiva delle alleanze.