Il blog satirico “Patuasia” non è più accessibile ai dipendenti dell’amministrazione regionale e da questo pomeriggio nemmeno a quelli del Comune di Aosta. Quella che è stata definita come un’azione per permettere ai dipendenti di non disperdersi nel web a scapito del loro lavoro in ufficio continua ad avanzare. Di fatto nella black-list del sistema informativo regionale sono entrati nei giorni scorsi molti altri indirizzi che distraggono. Quelli che siamo riusciti a ricostruire sono: i blog dei consiglieri regionali Luciano Caveri, Enrico Tibaldi e Alberto Zucchi, e ancora il blog del Comitato rifiuti zero, quello di Ottoz, Mario Badino, Paolo Louvin, Carlo Curtaz, VdA Today, ma anche il blog dell’Avapa, Aeroporto sostenibile, Impresa VdA.
“Non è stato oscurato nulla – ha sottolineato nei giorni scorsi il presidente della Regione, Augusto Rollandin, intervistato sull’argomento dal giornalista Piero Minuzzo – i siti messi a disposizione dei dipendenti funzionali al loro lavoro restano accessibili. Chiediamo ai dipendenti di rispettare il codice sottoscritto all’atto dell’assunzione e non è richiesto di consultare siti che nulla hanno a che fare con il proprio lavoro. Chi vuole leggere i blog può tranquillamente farlo da casa”.
Se in Regione la motivazione è questa qual è però quella in Comune ad Aosta? Forse anche qui il principio è lo stesso però a farne le spese è stato di nuovo il blog della Nuvolari che, sfortuna sua, sembra essere quello più ammaliante per i dipendenti pubblici, sarà per le gallery fotografiche che attraverso fotomontaggi mettono in ridicolo i nostri politici, sarà per i toni senza peli sulla lingua. “Guardi, l’ho notato anche io da circa dieci minuti – risponde l’assessore comunale all’Innovazione tecnologica del Comune di Aosta, Andrea Paron, interpellato sul perché dell’inaccessibilità al blog satirico “Patuasia” – la rete del Comune e quella della Regione sono gestite da Inva, potrebbero essere state accorpate”. Di fatto l’assessore afferma di non saperne nulla e che comunque non è stata dato nessun mandato sulla questione. “Se vuole un commento politico – aggiunge Paron – credo che dovrebbero essere bloccati tutti i blog per i dipendenti pubblici per i quali non c’è necessità di accedere ad internet”. “Abbiamo da nuovo regolamento tutta una serie di blocchi per determinati siti: facebook, social network, siti porno, agenzie viaggi e altri tipologie – precisa ancora l’assessore comunale – da statistiche sull’utilizzo infatti emerge che siano stati fatti usi impropri”.
“E’ una voluta volontà censoria dell’unica voce mordacemente dissidente – commenta invece Patrizia Nuvolari che, nel suo stile e senza mezzi termini continua – E’ inutile cercare motivazioni che non stanno né in cielo né in terra. La censura è un modello educativo per le masse come diceva qualcuno. Sono per la responsabilizzazione non per il castigo, abbiamo a che fare con un modello cinese”.“Da una recente ricerca condotta in Australia emerge che l’impiegato felice del proprio lavoro, che chatta per mezz’ora al giorno anche in ufficio, rende il 9% in più del suo lavoro rispetto ad un impiegato frustrato. E poi diciamolo, in questi anni le amministrazioni pubbliche sono state un grosso bacino di voti, con assunzioni che sono arrivate al limite. Oggi sono troppi e non hanno molto da fare in ufficio”. “Il web è impalpabile, più lo oscuri e più lo rafforzi: in questi tre giorni sono arrivati sul blog in 2000, prima dell’azione censoria erano circa mille. Allora un grazie…”.