Porossan, le famiglie insorgono contro l’ipotesi di spostamento di una classe della primaria

L'ipotesi riguarda la classe seconda della scuola primaria di Porossan. I genitori hanno scritto al Comune di Aosta, al dirigente scolastico e alla Regione, proponendo anche soluzioni alternative.
Scuole Medie Luigi Einaudi
Società

L’ipotesi di trasferire la classe seconda dalla scuola primaria di Porossan all’Einaudi di Aosta non piace ai genitori degli alunni, che hanno preso, quindi, carta e penna per scrivere al Dirigente scolastico, al sindaco di Aosta, all’Assessore comunale e a quello regionale all’Istruzione, oltre che ai consiglieri regionali.

“Pur consci delle Linee-guida e delle nuove esigenze dettate dall’emergenza che ci ha visti tutti coinvolti negli ultimi mesi, non riteniamo che una possibile soluzione si possa ottenere
“spostando” una ventina di alunni in altra sede, quasi fossero dei banchi e delle sedie, privi di legami, sentimenti o sfere emotive, propri di una comunità quale la nostra” scrivono nella missiva le 17 famiglie firmatarie della missiva.

“Lo spostamento infatti coinvolgerebbe i soggetti più deboli presenti nella scuola: bambini di 7 anni, la maggior parte nativi e residenti a Porossan, molto legati al territorio; alcuni di loro frequentano la struttura fin dalla scuola dell’infanzia e non comprenderebbero le esigenze di trasferimento della propria classe ad Aosta con l’allontanamento dai propri amici, dalla propria realtà, dalla propria frazione”.

I genitori riportano, quindi, nella lettera alcuni spunti di riflessione emersi in un incontro fra genitori e residenti di Porossan.

“È poco importante definire quale classe (o classi) dovranno subire il trasferimento: questa è una scuola di paese,  – sottolineano i genitori – pertanto chiunque andrà altrove perderà il contatto con la propria comunità, e la comunità stessa perderà molto. Riteniamo che, senza nulla togliere alle possibilità offerte dalla sede centrale, in cui tutti i nostri bambini probabilmente accederanno durante il proprio percorso scolastico ulteriore, a Porossan debba esistere una scuola che non sia soltanto un luogo di apprendimento e aggregazione, ma un prolungamento della vita collettiva”.

Le 17 famiglie firmatarie della missiva propongono anche alcune soluzioni alternative. “Siamo a conoscenza della possibilità di utilizzo del locale della ex-latteria, come anche di un possibile adeguamento dei locali di proprietà della casa parrocchiale, la quale non ci negherà di certo, essendo gli stessi inutilizzati ed essendo la Chiesa un importante centro di aggregazione per tutti. – suggeriscono i genitori –  Le due soluzioni di cui sopra premetterebbero di avere gli spazi idonei a garantire alle scuole elementari le aule necessarie. Sappiamo anche che è possibile l’utilizzo di strutture prefabbricate da piazzare accanto alla scuola di Porossan: queste ci permetterebbero di affrontare il problema evitando di spostare i bambini in altra sede. Sappiamo che simili iniziative sono programmate già per settembre in altre scuole della Valle d’Aosta, e quindi in corso di approntamento”.

Infine i firmatari della missiva evidenziamo come vi siano “importanti aziende italiane specializzate nella costruzione e fornitura di banchi ed attrezzature scolastiche, hanno studiato e valutato nuovi banchi dedicati alla risoluzione del distanziamento ottimizzando gli spazi a disposizione delle aule ed evitando così lo spostamento di intere classi. Diversi Istituti si stanno adoperando infatti al fine di prevedere l’impiego di banchi singoli, soluzione che permette un ottimale uso degli spazi: ad esempio, la presenza fino a 36 bambini in aule di dimensione pari a 7×8 metri, come previsto nelle direttive emanate nei giorni scorsi e nelle linee-guida della regione Lazio”.

Le soluzioni individuate, sono per i genitori, di “minor impatto economico e ambientale, se paragonate ai costi necessari ad attivare un servizio di navetta costante da e per Porossan, con accompagnatore e autista e senza contare l’inutile emissione di CO2 dell’automezzo impiegato. Bambini che oggi vanno a scuola a piedi si ritroverebbero a dover affrontare un piccolo, ma grande e inutile viaggio”.

Le famiglie, annunciando iniziative pubbliche, chiedono al dirigente scolastico di organizzare un’assemblea pubblica di Istituto aperta a tutte le famiglie, “prima di procedere con qualunque decisione definitiva, al fine di poter esser tutti consapevoli delle azioni da Voi intraprese, delle Vostre proposte e delle possibili soluzioni”.

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