?Con un solo ospedale, la nostra regione ha delle possibilità enormi nel campo della prevenzione?.
Così l’Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Antonio Fosson, nel presentare stamane agli organi di stampa, il piano regionale delle attività di prevenzione 2006-2008. Piano che sottolinea ancora Fosson ?è frutto di un’ampia sinergia che vede la parola prevenzione diventare strategia trasversale?.
Due le novità importanti nel campo della prevenzione introdotte dal piano: lo screening per i tumori colorettali e un programma per la sorveglianza e la prevenzione dell’obesità infantile.
?Il tumore colorettale – ha spiegato il dott. Sergio Crotta, responsabile dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Azienda Usl – è uno tra i più diffusi per mortalità e incidenza, il terzo tumore sia per gli uomini che per le donne.?
Lo screening partirà probabilmente nel mese di aprile e si rivolgerà alle persone nella fascia di età compresa fra i 50 e i 74 anni.
Obiettivo del progetto è di ridurre la mortalità dei soggetti affetti da questo tipo di cancro attraverso una diagnosi precoce e la cura delle eleventuali lesioni benigne precancerose.
?Una grossa scommessa -ha spiegato ancora il dott. Crotta – sarà quella di coinvolgere la popolazione maschile abitualmente meno sensibile alla prevenzione.
In questo senso sarà fondamentale l’apporto del mondo del volontariato che stiamo contattando e che ha già visto l’adesione della Lega per la lotta ai tumori.?
Nasce invece dalla collaborazione tra l’Unità di Pediatria e quella di Dietologia dell’Azienda Usl il progetto di monitoraggio, prevenzione e terapia dell’obesità infantile.
?Circa il 12% dei bambini italiani – sottolinea il dott. Pier Eugenio Nebiolo, responsabile del Servizio di Dietologia – è obeso e questa percentuale è in aumento soprattutto nel sud Italia.’?
Il progetto prevede una prima ricerca esplorativa nella quale si cercherà di capire l’incidenza del problema nella popolazione valdostana fra gli 0 e i 14 anni.
Successivamente partiranno delle azioni di prevenzione generale, rivolte ad esempio ai pediatri, alle assistenti sanitarie, ai genitori dei bambini in lieve sovrappesso e delle azioni più specifiche, indirizzate a quei bambini con un iniziale obesità o con obesità conclamata.
?Importante in tal senso – sottolinea ancora il dott. Nebiolo – sarà la collaborazione con le scuole. Negli scorsi giorni c’è già stato un primo contatto con l’Assessorato regionale alla Pubblica istruzione.?
Ulteriori progetti portati avanti dal piano regionale di prevenzione riguarderanno le patologie cardiocerebrovascolari, con l’estensione del progetto PRATO di prevenzione agli accidenti cardiocerebrovascolari al distretto 3 di Chatillon, il controllo delle complicanze del diabete, gli screening oncologici, l’attività vaccinale, ?con la sua prosecuzione e con opportune azioni per recuperare i soggetti fra i 4 e gli 8 anni che ancora non si sono vaccinati? e gli infortuni domenistici e sul lavoro, con azioni di informazione mirate.