Presidio al Parini per Gaza: un minuto di silenzio per i sanitari detenuti

Anche all'Ospedale Parini, questo pomeriggio, un gruppo di sanitari ha aderito al presidio “La sanità non si imprigiona”, iniziativa nazionale per chiedere la liberazione di oltre 90 colleghi palestinesi.
Presidio per Gaza Ospedale Parini - La sanità non si imprigiona
Società

Un minuto di silenzio per gli operatori sanitari detenuti da Israele: questo pomeriggio, anche davanti all’Ospedale Parini, un piccolo gruppo di operatori sanitari si è radunato in segno si solidarietà. L’iniziativa sostiene la richiesta di “liberazione di oltre 90 sanitari palestinesi illegalmente detenuti nelle carceri israeliane. Tra questi il pediatra Hussam Abu Safiya, direttore del Kamal Adwan Hospital nella Striscia di Gaza, un simbolo della sanità civile colpita dal conflitto”.

Durante il presidio i partecipanti hanno ribadito: “Siamo qui oggi per ricordare i sanitari palestinesi attualmente detenuti nella Striscia di Gaza e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. La situazione sanitaria è ancora disastrosa e questo è un atto di violenza inaccettabile che attacca chi ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri”. I presenti hanno poi letto i nomi di alcuni degli operatori sanitari di Gaza e osservato un minuto di silenzio in segno di solidarietà. Il presidio è stato organizzato in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani, come spiegano gli organizzatori della rete #digiunoGaza.

L’iniziativa “La sanità non si imprigiona” coinvolge oltre 50 ospedali in tutta e Italia è stata organizzata dalla rete di solidarietà #digiunoGaza e Sanitari per Gaza. Sul canale YouTube della rete Digiuno Gaza saranno raccolti in un’unica diretta tutti gli interventi dei presidi  ospedalieri di oggi.

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