Pronta la microcomunità di Perloz con 18 posti letti per anziani no Covid

L'accordo è stato stipulato tra l'Usl e l'Unité Mont-Rose. La nuova ala della struttura “Creux-Porté” servirà per liberare posti letto in ospedale. Nel frattempo l'Azienda ha approvato la proroga del contratto con l'Isav di Saint-Pierre.
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Un accordo – di comodato d’uso gratuito – per far fronte all’emergenza Coronavirus mettendo a disposizione altri posti letto “derivanti dall’esigenza di dimettere pazienti Covid negativi, di norma accolti nelle strutture residenziali per anziani o collocati a domicilio”.

L’Azienda Usl, attraverso una delibera del Commissario Pescarmona, ha infatti chiuso l’accordo con l’Unité des Communes Mont-Rose, proprietaria della struttura residenziale per anziani e inabili Creux-Porté”, in località Plan de Brun a Perloz.

Nel contratto si legge le parti hanno convenuto di destinare la struttura ed in particolare i 18 posti dell’area di nuova realizzazione a struttura socio-sanitaria residenziale per pazienti Covid negativi.

La struttura, che sarà operativa a breve, verrà destinata ad anziani non Covid provenienti dalla Residenza sanitaria assistenziale di Aosta e dal reparto di geriatria dell’ospedale, come spiega la Presidente dell’Unité Mont-Rose Speranza Girod: “Come Unité abbiamo messo a disposizione l’ampliamento della struttura di Perloz per i pazienti Rsa no covid, al fine di dare una mano per liberare posti letto in ospedale. La gestione è separata rispetto alla struttura ed è in capo all’Usl e alla Protezione civile. Stiamo finendo di reperire il personale e a giorni sarà a disposizione”.

La proroga dell’accordo con l’Isav di Saint-Pierre

Nel frattempo l’Usl ha anche approvato l’“addendumcontrattuale che per trenta giorni dal 1° aprile, prorogabili per altri trenta, o comunque fino alla fine dell’emergenza, con la clinica di Saint-Pierre.

Il contratto prevede l’impegno da parte di Isav di mettere a disposizione, si legge, “35 posti letto dedicati a pazienti Covid-19 positivi in miglioramento e in corso di guarigione e negativizzazione”.

A questi si aggiungono altri 40 posti letto, 20 dei quali riservati a pazienti con Piano Riabilitativo (Ortopedia e Neurologia di I e II livello) e altri 20 a pazienti lungodegenti, anche non legati all’ortopedia, provenienti dall’ospedale “Parini” o dal territorio.

“La struttura privata – si legge ancora nella delibera –, fino al cessare dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, deve dare massima priorità ai soggetti lungodegenti inviati dall’ospedale regionale rispetto alle consuete attività sanitarie svolte dalla struttura stessa, fatte salve quelle indifferibili ed urgenti”.

“In particolare – si legge ancora in delibera -, come previsto dalla dgr n. 248 del 03/04/2020 la tariffa da applicare per i ricoveri relativi ai pazienti Covid-19 è quella prevista per MDC4 (Malattie e disturbi dell’apparato respiratorio), con una maggiorazione del 15%, per una tariffa complessiva giornaliera di euro 257,68“.

Per i ricoveri per pazienti lungodegenti inviati dall’ospedale regionale “la tariffa da applicare è quella prevista per la ‘lungodegenza classe B’, pari ad euro 149,40 per giornata, per i primi 30 giorni di ricovero”.

Isav – chiude il documento – “fatturerà con cadenza mensile all’Azienda Usl, impegnandosi a mantenere una sezione separata per l’importo relativo alle prestazioni oggetto del presente accordo all’interno delle fatture emesse sulla base di quanto stabilito dall’accordo contrattuale in atto per le prestazioni ortopediche e riabilitative. La fattura inoltre dovrà contenere il Centro di Costo ‘Cov 20’, come previsto dal decreto legge 18/2020. L’Azienda Usl provvederà alla liquidazione della fattura entro 30 giorni dalla data di ricevimento della fattura stessa”.

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