Pronto soccorso, nuove regole: numeri, colori e codici per avere tempi certi

I codici passano a 5, diventano numerici e appaiati ad altrettanti colori, con tempi contingentati per ognuno. Intanto, da Roma, arrivano 4 milioni 900mila euro per tagliare le liste d'attesa. Baccega: "Garantiranno liste più performanti, trasparenti ed una rete di prenotazioni attraverso una Cup unica".
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Società

Pronto Soccorso, è rivoluzione. È stato infatti approvato ieri a Roma, durante i lavori della Conferenza Stato-Regioni-Provincie autonome, lo schema di accordo con il Ministro alla Sanità che definisce le Linee di indirizzo nazionali sul Triage intraospedaliero, quelle sull’Osservazione Breve Intensiva e quelle che regoleranno lo sviluppo del Piano di gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso.

I codici diventano 5

Codici Pronto soccorso

Per quest’ultimo cambia il modello dei codici che passa a 5 – con valori a salire di gravità dove il numero 1 indica il livello di gravità minimo e 5 il massimo – associati ognuno ad un colore e al tempo massimo di attesa.

Stando alla tabella ministeriale il numero 1 è associato al rosso, che corrisponde ad un’emergenza (interruzione o compromissione di una o più funzioni vitali) e che prevede quindi l’accesso immediato. Il codice 2 sarà arancione, e definisce un’urgenza (a rischio di compromissione delle funzioni vitali, una condizione con rischio evolutivo o dolore severo) e un accesso entro 15 minuti.

Il codice 3, dal colore azzurro rappresenterà un’urgenza differibile (ovvero con condizione stabile a rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale che solitamente richiede prestazioni complesse) con accesso entro 60 minuti, mentre il 4 sarà verde, corrispondente ad un’urgenza minore (condizione stabile senza rischio evolutivo che solitamente richiede prestazioni diagnostico terapeutiche semplici mono-specialistiche), e l’accesso che deve avvenire entro 120 minuti.

In ultimo, il 5, che corrisponde al codice bianco (quindi un problema non urgente o di minima rilevanza clinica) e che prevede un accesso che deve avvenire entro 240 minuti.

Le linee guida definiscono anche l’inizio del Triage, ovvero la valutazione sulla porta, che stando al documento deve esser garantito di norma entro 5 minuti a tutti coloro che accedono al Pronto Soccorso. L’obiettivo è triplice: evitare i ricoveri inappropriati, ridurre tempi d’attesa, aumentare la sicurezza delle dimissioni.

“La nuova codifica – si legge nello schema di accordo – consente di focalizzare l’attenzione sulle condizioni cliniche che rientrano nell’ambito dell’urgenza differibile, individuando l’ambito delle patologie da definire come urgenza minore. L’implementazione della nuova codifica dovrà avvenire progressivamente, entro 18 mesi dalla pubblicazione del presente documento”.

Pronto soccorso Triage

I ticket per l’accesso al Pronto soccorso

Riforma che non influisce sulla revisione dei ticket del Pronto soccorso che l’Assessore alla Sanità Mauro Baccega – presente ieri a Roma alla Commissione salute – aveva annunciato a metà aprile: “Abbiamo già cominciato a lavorarci – spiega –, con una Commissione consiliare impegnata in un grande approfondimento in cui abbiamo avuto un confronto con in mano una serie di dati per determinare le valutazioni che prenderemo. I nuovi codici non cambiano l’iter, anzi, una volta che ci adegueremo alle direttive saranno anche un elemento di chiarezza per gli utenti”.

Fondi freschi contro le liste d’attesa

Nel frattempo da Roma arriveranno in Regione 4 milioni 895mila euro – sui 400 totali a disposizione a livello nazionale – assegnati, per il triennio 2019/21, per la riduzione dei tempi di attesa nell’erogazione delle prestazioni sanitarie.

“La Regione – spiega ancora Baccega – potrà beneficiare di questa importante somma grazie a un fondamentale lavoro svolto nell’ambito dei tavoli tecnici preparatori dello schema di decreto, in cui si è fortemente voluto e sostenuto l’inserimento di un nuovo criterio di riparto dei fondi tra le varie Regioni, che definisce una quota fissa uguale per tutti, pari al 20 per cento delle risorse, e il restante 80 per cento con l’applicazione della consueta quota di riparto del fondo sanitario basata sulla quota della popolazione pesata, che per la Valle d’Aosta è pari allo 0,21 per cento”.

“Oggi portiamo a casa quasi 4 milioni 900mila euro – chiude l’Assessore – per fare un investimento corposo sulle liste d’attesa ma anche sulle agende, che ad oggi non permettono di avere chiarezza. Con questo nuovo sistema saremo in grado di avere intanto liste più performanti, più trasparenti ed di avere una rete di prenotazioni attraverso una Cup unica (il Centro unico di prenotazione, ndr.), fattore fondamentale”.

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