Dopo 4 ore di udienza il processo d’appello contro Anna Maria Franzoni, assente ieri in aula, è stato rinviato al prossimo 11 aprile quando dovrebbe essere discussa la perizia di Hermann Schmitter sulle tracce di sangue rilevate sul pavimento della villetta di Cogne.
Ieri nel frattempo è stato sentito il perito, il professore universitario Antonio Lioi, che ha spiegato come solo 31 delle 1800 fotografie scattate il giorno dell’omicidio siano state eliminate perché malriuscite o doppie.
I “salti” nella numerazione, invece, secondo il perito si spiegano con il fatto che le immagini sono state salvate su altre cartelle del supporto informatico.
“Resta il fatto – ha controbattuto Taormina – che sono sparite. E’ inavvertenza tecnica o un fatto intenzionale?”.
Due le richieste avanzate dal Procuratore generale Vittorio Corsi nel corso dell’udienza di ieri: un nuovo sopralluogo nella villetta di Cogne per verificare un paio di ?dati visivi e uditivi? e un nuovo interrogatorio ad Anna Maria Franzoni per chiarire alcuni dati ?alla luce di quanto emerge dalle intercettazioni ambientali”.
Si al sopralluogo e no all’interrogatorio le risposte fornite dall’avvocato difensore della Franzoni, Carlo Taormina che ha inoltre chiesto che venga esaminata una traccia all’esterno della porta di ingresso della villa che “non è stata presa in considerazione”, reputata invece inutile a distanza di tempo dal Pg.
La Corte, infine, ha disposto di trascrivere nuovamente il resoconto dell’interrogatorio che il fratello di Samuele, Davide, rese due giorni dopo l’omicidio.
Nella registrazione infatti ci sarebbero dei punti non chiari che potrebbero essere rilevanti ai fini dell’indagini.