Anche l’ospedale “Parini” – dopo aver aperto da lunedì 18 maggio le attività di sala operatoria ed i servizi rimasti “congelati” dall’emergenza Covid – entra a tutti gli effetti nella cosiddetta “Fase 2”.
A cambiare, dopo la “Fase 1 di massima emergenza” sarà la composizione – o ricomposizione – di alcuni reparti, ma soprattutto il fatto che i pazienti non programmati in arrivo dal Pronto soccorso, ancora in attesa del referto del tampone, “verranno inviati direttamente nei reparti di assegnazione, se possibile isolati in camera singola ovvero sottoposti ad ‘isolamento funzionale da droplet’ in reparto fino all’arrivo dell’esito del tampone”.
Disposizioni applicate “nelle more dell’eventuale identificazione di una sede ospedaliera dedicata esclusivamente a pazienti Covid-19”, legate alla “necessità di rivedere nuovamente l’attuale configurazione di alcuni reparti di ricovero, fino ad oggi destinati a pazienti Covid sospetti o positivi, al fine di restituirli alla originaria disciplina specialistica”.
Dedicati alla gestione degli infetti da Coronavirus saranno l’attuale reparto Pneumo–Covid (l’ex Chirurgia Generale, con 30 posti letto) che verrà utilizzato per pazienti Covid accertati; ed il reparto Malattie Infettive-Covid (nella Palazzina D del nosocomio) che continuerà ad occuparsi ai pazienti sospetti sintomatici per Covid con 10 i posti letto.
L’ex Chirurgia d’urgenza – 18 i posti letto – per pazienti non sintomatici (già assegnati alle singole strutture) in attesa di tampone, e fino ad oggi con funzione di Astanteria, verrà restituito per la sua funzione originaria al Dipartimento delle Chirurgie, per i ricoveri di Chirurgia e di Gastroenterologia.
L’attuale “Multichirurigco 5” (ex Neuro), verrà restituito al Dipartimento delle Medicine e i 18 posti letto verranno destinati in parte ai ricoveri di Neurologia (14) e in parte a quelli di Geriatria (4).
I 24 posti letto di Cardiologia/ Neurologia verranno confermati in parte alla Cardiologia (19) ed in parte assegnati alla Geriatria (5).
L’attuale reparto per Covid positivi a bassa intensità allestito all’Isav di Saint-Pierre continuerà ad essere attivo fino al termine della convenzione.