“La normativa vigente prevede che gli insegnanti possono scegliere tra sottoporsi al tampone o attendere il compimento della quarantena senza sottoporsi al test, prima di riprendere il servizio in presenza. Pertanto, l’assenza degli insegnanti in presenza, questa mattina, rispondeva a una fattispecie prevista dalla legge e gli stessi hanno espletato il proprio servizio tramite didattica a distanza, garantendo il pubblico servizio”.
A scriverlo, in una nota, sono Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt École e Snals Valle d’Aosta, riguardo quanto avvenuto questa mattina alla scuola San Francesco di Aosta.
“Purtroppo, però – aggiungono i sindacati -, la comunicazione della scelta di non sottoporsi al test da parte degli insegnanti è giunta alla Segreteria dell’Istituzione solo nel tardo pomeriggio di ieri, cosicché non è stato possibile avvisare le famiglie in tempo utile”.
Organizzazioni sindacali che “non sono stupite di questo fatto, in quanto da tempo denunciano che sin dal principio dell’anno scolastico sono mancati protocolli chiari da parte dell’Amministrazione, più volte richiesti, atti ad assicurare l’effettiva tutela di dirigenti, insegnanti, alunni e studenti”.
Nel dettaglio, si legge ancora nella nota firmata da Claudio Idone, Alessia Démé, Luigi Bolici e Alessandro Celi: “la situazione creatasi all’IS San Francesco nasce dalla difficoltà a mantenere gruppi stabili di docenti e alunni, a causa della mancata sostituzione degli insegnanti con la nomina di supplenti fin dal primo giorno. Molti dirigenti scelgono, invece, di impiegare nelle diverse classi i docenti a disposizione, aumentando le occasioni di contagio, nonostante i protocolli di sicurezza forniscano altre indicazioni. Inoltre, a causa della mancanza di aspiranti a supplenze risulta alquanto difficile sostituire anche un solo insegnante. Da qui la quarantena fino ad arrivare alla situazione attuale”.
Criticità – ribadiscono i sindacati del comparto scuola – “già state prospettate sin dall’estate” ma “rimaste inascoltate”.
“A più riprese – chiude la nota – si è richiesto di prevedere, sin da settembre, la possibilità della sostituzione a partire dal primo giorno di assenza dei docenti, di aumentare l’organico perché quello previsto sarebbe stato insufficiente a gestire situazioni di quarantena e di riaprire le ex graduatorie d’istituto perché si sarebbero avute difficoltà nel reperire personale”.