Scuola, la Cisl: “Riprendere le lezioni in presenza dal 14 settembre è una priorità assoluta”

A scriverlo è il sindacato, riunitosi in Consiglio generale lo scorso 26 giugno. Tra i temi sollevati il "no" all'utilizzo delle scuole per votare, interventi tempestivi per graduatorie, per abbattere il precariato e per gli alunni disabili.
Scuola, insegnanti, alunni
Società

“È assolutamente necessario superare la didattica a distanza che è stata utile in un momento di grave emergenza sanitaria, ma che ha mostrato troppi limiti. Riaprire le porte delle scuole e riprendere le lezioni in presenza dal 14 settembre è una priorità assoluta, ma le perplessità e le incognite sono tante”.

A scriverlo è la Cisl Scuola, riunitasi in Consiglio generale lo scorso 26 giugno.

Sul lato lavorativo, scrive il sindacato, la Regione si è impegnata, per il prossimo anno scolastico, ad assumere a tempo determinato 23 risorse aggiuntive per la scuola dell’infanzia, 8 risorse per la scuola primaria, tre educatori per il ConvittoChabod” e, per la scuola secondaria di primo e secondo grado, ad evitare il completamento della cattedra intera con gli spezzoni orari di due ore in un altro istituto.

Bene, ma non abbastanza: “Tali risorse – scrive ancora la Cisl – risultano insufficienti per garantire agli alunni un tempo scuola in presenza adeguato. Occorre, inoltre, una implementazione della dotazione di personale ausiliario che sanifichi i locali con regolarità ed in modo approfondito. Inoltre, è necessario sollevare i Dirigenti scolastici da eventuali responsabilità penali improprie in casi di nuovi contagi”.

No all’uso delle scuole per votare

Non solo, la Cisl chiede anche alla politica di non utilizzare spazi dedicati alla scuola per lo svolgimento delle elezioni autunnali. “Dopo tanti mesi di lockdown – scrive infatti il sindacato -, sarebbe vergognoso dover interrompere per tale motivo le attività didattiche. La scuola deve essere tutelata e non si può pensare che debba sempre pagare pegno”.

Scadenza delle graduatorie e precariato

Non essendo al momento ancora stati emanati i provvedimenti per le nuove graduatorie – con le attuali nella loro naturale scadenza triennale -, con il rischio di pregiudicare il regolare inizio dell’anno scolastico, la Cisl chiede interventi tempestivi che possono garantire soluzioni per gli aspiranti provvisti di titoli di accesso ed attualmente esclusi.

A questo si aggiunge il capitolo del precariato degli insegnanti. La Cisl Scuola scrive: “Dopo i quiz a crocette, la proposta di 6 quesiti a risposta aperta per coloro che da anni lavorano nelle nostre aule e che garantiscono l’insegnamento ci lascia totalmente insoddisfatti. Ridurre il numero di alunni per classe comporta un notevole incremento del fabbisogno di insegnanti e anche solo pensare di far svolgere loro i concorsi nei prossimi mesi ci lascia davvero preoccupati”.

Secondo il sindacato, per superare la precarietà della scuola occorre una cosa sola: stabilizzazioni straordinarie ed urgenti.

Inclusione

È prioritario tornare alla didattica in presenza per superare il terribile periodo di isolamento che hanno vissuto gli alunni diversamente abili e con bisogni educativi speciali – chiude la nota della Cisl -. Sarà perciò necessario prevedere un organico adeguato di insegnanti e di educatori di sostegno e garantire la didattica domiciliare agli alunni più fragili di salute.

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