Stop alla ferrovia dal 14 giugno all’11 luglio, i sindacati: “Molti lavori si possono fare di notte”

Secondo i sindacati: "La tipologia di lavori da svolgere che, a nostro avviso, non giustifica una chiusura così lunga e pesante per la nostra regione". Nel mirino del gruppo consiliare Pour l'Autonomie finisce l'Assessora Chiara Minelli. "Non ha mai annunciato che la Valle d'Aosta avrebbe dovuto subire e sopportare la chiusura della ferrovia per un mese".
Aosta, la ferrovia
Società

Dopo mesi di lockdown, con la Valle d’Aosta irraggiungibile per turisti e proprietari di seconde case, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia che dal 14 giugno all’11 luglio, quando con ogni probabilità il settore turistico potrà rimettere in moto a pieno ritmo, la ferrovia chiuderà per lavori.

Una notizia che fa finire nuovamente l’Assessora regionale ai Trasporti, Chiara Minelli, nel mirino non solo della minoranza consiliare.

“Siamo sgomenti oltre che attoniti di fronte alla superficialità con cui questa notizia è stata data” scrive in una nota il gruppo di Pour l’Autonomie.
“L’argomento trasporto ferroviario è stato costantemente al centro del dibattito consiliare, sin dall’inizio della Legislatura – dichiarano i Consiglieri Marco Carrel, Mauro Baccega e Augusto Rollandin -, ma l’Assessore Minelli non ha mai annunciato che la Valle d’Aosta avrebbe dovuto subire e sopportare la chiusura della ferrovia per un mese e, per di più, in un periodo cruciale per la stagione turistica. L’economia turistica è già fortemente penalizzata dalla pandemia, dalle chiusure a singhiozzo, a lungo prolungate in Valle d’Aosta: ora che il comparto potrebbe cominciare a guardare all’estate con un cauto ottimismo giunge la notizia che in Valle d’Aosta da metà giugno a metà luglio non arriva neanche il treno”.

Il gruppo invita, quindi, il Governo regionale, in primis l’Assessora e il Presidente Lavevaz, a riferire nel prossimo Consiglio su questa grave situazione.

Ad intervenire nel dibattito sono anche le Segreterie regionali della Valle d’Aosta Filt Cgil, Filt Cisl e Orsa ferrovie che esprimono la propria contrarietà alla decisione di chiusura della tratta valdostana.

“Una decisione subìta che, non nascondiamo, ci ha lasciati perplessi.  – si legge nella nota – Sappiamo tutti che la scelta non era facile. Tuttavia, come sindacati dei ferrovieri, già un mese fa avevamo portato all’Assessorato le nostre osservazioni e perplessità. Un punto di vista che non si considera depositario di certezze assolute, ma che riporta l’esperienza di anni di lavoro in ferrovia. Come detto, siamo convinti che questa scelta sia da rigettare per diversi motivi quali la tipologia di lavori da svolgere che, a nostro avviso, non giustifica una chiusura così lunga e pesante per la nostra regione”. Secondo i sindacati molti dei lavori previsti “si possano fare nelle interruzioni notturne senza la necessità di chiudere la linea ferroviaria. Sosteniamo che quasi tutti i lavori si possano fare in regime di lavoro notturno, ma operazioni di normale manutenzione, come la sostituzione dei binari e il ripristino delle massicciate, gli scambi e la manutenzione all’illuminazione di alcune stazioni, solitamente vengono svolti senza chiudere le linee ferroviarie. Se si escludono tali operazioni, il tempo di interruzione verrebbe sostanzialmente ridotto”. Ribadendo la “preoccupazione per le ricadute e i disagi per gli utenti legati agli aumenti di percorrenza e al rispetto delle coincidenze, nonché un ingente aumento del traffico su gomma sulla strada statale già congestionata“, i sindacati ritengono necessario, se la chiusura sarà confermata, “un confronto con Trenitalia per garantire un’adeguata assistenza alla clientela presso le stazioni ferroviarie e in particolare ad Aosta fulcro anche della mobilità cittadina”.

In attesa del confronto in aula, l’Assessora ieri in una nota sottolineava l’importanza delle opere per 11 milioni di euro che Rfi effettuerà “per migliorare la regolarità e l’affidabilità del servizio”. Minelli esprime, comunque, “preoccupazione e rammarico per gli inevitabili disagi che questa interruzione creerà agli utenti ed auspica che entrambi i gestori ferroviari, RFI e Trenitalia, mettano in atto efficaci azioni mirate a garantire la mobilità dei viaggiatori ed evitare assembramenti sui mezzi e nelle stazioni”.

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