Dopo lo sciopero, organizzato e poi revocato, e la protesta sotto Palazzo regionale i Vigili del Fuoco valdostani hanno deciso: il referendum per tornare sotto il controllo dello Stato si farà, e si farà domani.
In un comunicato congiunto Conapo e Cgil scrivono infatti: “Martedì 12 e mercoledì 13 febbraio 2019 il personale professionista dell’area operativa-tecnica del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco sarà chiamato ad esprimersi in merito alla restituzione dei servizi antincendio al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La consultazione avverrà tramite il referendum previsto dalla Legge 20 maggio 1970, n.300, lo Statuto dei lavoratori”.
Decisione, spiegano le parti sociali, “obbligata”: “La scelta di avvalersi del referendum ai sensi dello Statuto dei Lavoratori – scrivono Demis Martinod, responsabile del sindacato autonomo dei Vigili del fuoco, ed il Segretario Cgil Igor De Belli – è parsa come la massima espressione democratica e speriamo che finalmente l’Amministrazione Regionale possa rendersi conto del disagio vissuto dai propri Vigili del Fuoco. Ricordiamo che i problemi che affliggono i lavoratori del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco non sono solo di tipo retributivo, ma riguardano anche la sfera previdenziale oltre che quella normativa: i Vigili del Fuoco valdostani non godono degli stessi diritti di accesso alla pensione dei loro colleghi nazionali e hanno un sistema di calcolo penalizzante”.
I “silenzi” della politica
Rimostranze che hanno visto, stando ai sindacati, la politica “assente ingiustificata”: “purtroppo l’Amministrazione e la Politica Regionale – spiegano ancora – non hanno ancora ritenuto prioritario affrontare questioni irrisolte che da troppi anni sono senza risposte, perciò il personale, a seguito di un’assemblea, ha deciso di agire con un atto forte e inequivocabile”.
Il seggio di votazione sarà aperto nelle due giornate dalle 6.30 alle 21.30, e lo spoglio si svolgerà mercoledì sera alla chiusura delle votazioni. Potranno votare 182 Vigili del Fuoco, che indicheranno all’Amministrazione la volontà di riassegnare i servizi antincendi al Corpo Nazionale con il conseguente riassorbimento del personale professionista del Corpo Valdostano.
Un referendum non autorizzato
“Sebbene la comunicazione di indizione del referendum – fanno sapere i sindacati – sia stata inviata con ampio anticipo all’Amministrazione Regionale, a meno di un giorno dall’apertura delle votazioni, non è ancora arrivata l’autorizzazione allo svolgimento all’interno della sede di servizio dei Vigili del Fuoco di Aosta. Ci dispiace constatare che l’Amministrazione, oltre a non riuscire a fronteggiare la situazione, oltre a non riuscire a fornire risposte o quantomeno impegni ai propri dipendenti, neghi loro, con il silenzio, anche l’imprescindibile diritto di espressione quale è il referendum. Ci auguriamo in un ripensamento dell’ultima ora”.
“Il diritto di espressione è sacrosanto e non è ammissibile che in Valle d’Aosta venga negato. Noi faremo comunque votare i nostri pompieri – scrivono ancora Martinod e De Belli –. Non sarà certo un’amministrazione silente e avvitata su se stessa a fermarci”.