Villette di La Thuile da demolire, programmate le prime audizioni in III Commissione

La terza commissione consiliare ha deciso oggi di audire l'Avvocatura regionale e il Sindaco di La Thuile.
La Thuile
Società

Il tempo stringe per le tre villette in località Moulin a La Thuile, che secondo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato, il Comune deve demolire “perché ritenute edificate sulla base di una concessione edilizia non legittima”.

A rivolgersi al massimo organo della giustizia amministrativa erano stati tre proprietari di seconde case del vicino condominio Hermite, per ottenere l’esecuzione del verdetto che, nel 2018, aveva dato loro ragione nella controversia, stabilendo l’avvenuta costruzione in forza di un titolo illegittimo. La causa ha avuto uno sviluppo complesso, come spesso accade nelle vicende di questa natura, ed è iniziata una decina di anni fa, appunto quando le villette – abitate da quattro famiglie, per un totale di tredici persone – erano state edificate.

Dopo l’intervento dei gruppi  di maggioranza, Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine – Stella Alpina, Vallée d’Aoste Unie, Progetto Civico Progressista, che nei giorni scorsi hanno annunciato la volontà di approfondire la questione in Consiglio regionale, sono state fissate oggi le prime audizioni.

“La Commissione – riferisce il Presidente Albert Chatrian (AV-SA) – ha deliberato di audire innanzitutto l’Avvocatura regionale e il Sindaco di La Thuile, in modo da tracciare un quadro dettagliato della tematica e procedere poi con gli approfondimenti dovuti. Ci aggiorneremo nella prossima riunione di lunedì 31 maggio.”

“In queste case abitano delle famiglie che risiedono stabilmente a La Thuile – sottolineavano nei giorni scorsi i Consiglieri di UV, AV-SA, VdA Unie e PCP – ed è nostro dovere affrontare la questione: porteremo quindi la tematica all’attenzione delle Commissioni consiliari competenti, nella prima seduta utile, per esaminare tutta la documentazione del caso e per programmare le audizioni di tutte le parti interessate, al fine di valutare gli spazi che le normative offrono per una possibile soluzione di questa vicenda, che per alcuni nuclei familiari rischia di diventare drammatica.”

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