Coronavirus, firmata l’ordinanza con le restrizioni per il weekend che anticipa la “zona rossa”

Annunciato ieri sera, il Presidente Lavevaz ha firmato il provvedimento con le restrizioni per domani e per domenica. Vietato gli spostamenti se non per necessità, mentre sarà possibile svolgere attività motorie nel proprio Comune. Restano vietati gli ingressi in Valle per raggiungere le seconde case.
Aosta zona gialla
Società

Annunciata ieri sera, giovedì 25 marzo, in Consiglio regionale, il Presidente della Regione Erik Lavevaz ha firmato oggi l’ordinanza che anticipa alcune restrizioni per i prossimi due giorni – sabato 27 e domenica 28 marzo -, prima che la Valle entri, da lunedì 29, in “zona rossa“.

Il provvedimento dispone il divieto di spostamento sul territorio, tranne che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, compresa quella di raggiungere i servizi non presenti nel proprio comune di residenza.

L’ordinanza consente di svolgere attività motoria nel Comune di residenza, domicilio o abitazione, purché venga rispettata la distanza di almeno un metro da ogni altra persona, salvo che si tratti di congiunti o di accompagnatore per i minori o ancora per le persone non autosufficienti, sempre con obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

L’attività sportiva può essere svolta esclusivamente nel Comune di residenza, domicilio o abitazione in forma individuale o con congiunti, in ogni caso al di fuori delle vie principali dei centri abitati e preferibilmente nelle strade e percorsi secondari e su sentieri segnalati.

Lo svolgimento di attività agricole legate a orti, campi, prati, vigne e frutteti, la conduzione di piccoli allevamenti e il taglio della legna sono sempre consentiti, anche al di fuori del Comune di residenza, domicilio o abitazione, a condizione che l’interessato ne attesti con autodichiarazione il possesso, con l’indicazione del percorso più breve dalla propria abitazione.

A coloro i quali non risiedono nel territorio regionale continuano a non essere consentiti gli spostamenti in entrata in Valle per recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale, ovvero le seconde case.

Nella giornata di domani, sabato 27 marzo, Lavevaz firmerà un’altra ordinanza con le disposizioni che entreranno in vigore in regione a partire da lunedì 29 marzo, quando entreremo a tutti gli effetti in “zona rossa”.

L’annuncio in Consiglio Valle

Ieri, in aula, il Presidente Lavevaz spiegava: “Questa mattina abbiamo riunito l’Unità di supporto per valutare la situazione generale aggiornata ad oggi, e abbiamo preso atto che l’incidenza dei casi settimanali ha superato ampiamente i 250 casi ogni 100mila abitanti (291 casi, nel dettaglio, ndr.), discrimine per il passaggio da zona arancione a rossa. Abbiamo visto i dati informali del report, anche il nostro Rt è da zona rossa come era attendibile. Come sapete, è sufficiente una di queste due condizioni per passare in zona rossa, e noi le abbiamo entrambe. Abbiamo la certezza, lunedì, di essere in zona rossa”.

Da sabato si stringe, ma Lavevaz spiega che “zona rossa”, in realtà, non è: “Da sabato mattina inseriamo una limitazione degli spostamenti da zona rossa, quindi per motivi di necessità, salute e lavoro. Anche le attività aperte possono essere considerate per necessità: se il parrucchiere è aperto come sarà, per intenderci, è possibile andarci. Fino a domenica lasciamo tutto com’è, introduciamo solamente un divieto di spostamento laddove non ci sia una vera e propria necessità. Da lunedì cercheremo, dopo l’ordinanza del Ministro, di adeguare. Ci si potrà continuare comunque a muovere nei Comuni vicini, non introduciamo l’impossibilità di spostarsi, ma deve esserci lo stato di necessità”.

In una nota, l’Amministrazione spiega: “Oltre alle limitazioni già in vigore, sabato 27 e domenica 28 marzo sarà quindi vietato spostarsi tra Comuni, ad esclusione degli spostamenti finalizzati a raggiungere i servizi che possono proseguire la loro attività (come i servizi di cura alla persona). Nessun provvedimento restrittivo rispetto alla scuola: gli istituti che articolano la loro attività anche sul sabato potranno farlo in presenza, per quanto attiene la giornata di sabato 27 marzo”.

Primaria, Infanzia e asili nido aperti? 

La trattativa con il Ministro della Salute Roberto Speranza ci sarà invece per le scuole. L’Amministrazione chiede – con, in mano, il risultato degli screening – che restino aperte per i più piccoli: “Vorremmo aprire con la nostra ordinanza che la scuola primaria, quella dell’infanzia e gli asili nido rimangano aperti – prosegue il Presidente della Regione -. Siccome dalla prossima settimana le superiori e le medie saranno in Dad, le squadre per lo screening potranno lavorare negli altri ordini scolastici inferiori e sulle zone in questo momento da tenere d’occhio come Ayas, Pont-Saint-Martin, Donnas e Courmayeur“.

“Dallo screening che abbiamo destinato alla popolazione scolastica nelle ultime settimane – aggiunge Lavevaz – abbiamo comunque avuto risultati che ci permetterebbero, nell’ambito delle restrizioni che dovremo adottare, di realizzare un intervento nei confronti della scuola. Speriamo che il confronto con il Governo centrale ci permetta, a partire da lunedì, il mantenimento in presenza a scuola dei bambini della materna e per degli alunni delle elementari, così come il servizio degli asili nido”.

L’apertura del “Covid 3” ed il “cluster” ad Ayas

Lavevaz aggiunge qualche dettaglio sulla situazione epidemiologica: “Abbiamo preso atto dell’incidenza dei casi in ospedale, aumentati in maniera importante negli ultimi giorni. Si è visto, e si è ripetuto nel tempo, che con l’aumento contagi, dopo una settimana circa, aumenta l’ospedalizzazione. Per quello si rende necessaria l’apertura del terzo reparto Covid.

“Ci sono situazioni un po’ più critiche in alcuni comuni dove l’incidenza ha superato decisamente i 250 casi, e oltretutto abbiamo preso atto della presenza di una variante, quella nigeriana“. 

Variante intercettata ad Ayas, come spiega ancora il Presidente: “Un po’ tutti i ‘cluster’ delle ultime settimane si sono creati in ambiti familiari oppure di svago e conviviali. Si è parlato anche a livello nazionale del caso di Ayas, legato, sembra, ad una partita di bocce e che oggi vede la zona diventare il comune a più alta incidenza in tutta la Valle”

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