Più di 140 chilometri (142, per l’esattezza) con 2500 metri di dislivello, tutti esclusivamente su asfalto, come specificato sul regolamento. La Immortals’ Race, gara greca che parte da Tripoli, nell’Arcadia, per arrivare a Kalamata passando anche per Sparta, è stata l’ultima fatica di Francesca Canepa dopo la vittoria all’Ultra Trail del Moscato di un mese fa. Anche in questo caso, per la valdostana è arrivato il trionfo in 15h14’44”, settimo tempo assoluto.
Un tempo, peraltro, che le garantisce la possibilità di partecipare alla Spartathlon del 2024, 245 km da Atene a Sparta, obiettivo primario della trasferta greca di Canepa con l’amica Lorena Brusamento, seconda a quasi due ore dalla valdostana, e anche lei nel tempo limite (18 ore) per partecipare alla mitica gara. A sei mesi dall’operazione al ginocchio, “i mesi di convalescenza mi hanno messo un power che nessuno sa da dove venga […]. Ho di nuovo chiaro in che modo devo affrontare le gare, so di nuovo come fare”, ha scritto su Instagram.
Meno di 6 secondi hanno invece separato Henri Aymonod da un poker di vittorie consecutive al Kilomètre Vertical de Fully, impresa riuscita tra gli uomini solo a Urban Zemmer tra il 2012 ed il 2015. Fuori da questa statistica Christel Dewalle, che ne ha vinti 6 di fila e 9 in totale e, con il 34’12” di quest’anno, ha ritoccato di 2” il suo record dell’anno scorso.
In uno dei vertical più duri ma anche più sentiti del mondo, Aymonod ha dovuto cedere allo svizzero Aurélien Gay, primo in 31’24”6, con il valdostano secondo in 31’30”4 e Loic Dubois terzo in 32’02”8. Tanti, come al solito, i valdostani al via: dopo Aymonod, il migliore è stato Andrea Gorret, 19° in 35’48”3.
Detto della vittoria al femminile di Christel Dewalle (seguita a 4’01” da Jessica Pardin e a 7’27” da Holly Page), la Valle d’Aosta piazza in top ten Noemi Junod, settima in 44’03”6, e Stéphanie Béthaz, decima in 44’54”2. Qui le classifiche complete.