Ieri nella sprint, l’ha solo sfiorato. Oggi, invece il podio c’è, eccome. Federico Pellegrino chiude al secondo posto lo skiathlon in Val di Fiemme, valido per il Tour de Ski 2024/25.
Troppo forte per tutti Johannes Klæbo, che ormai sembra fare uno sport a sé. Ma dietro il norvegese, la lotta è serrata. Il poliziotto di Nus fa una gara intelligente, ormai sa dosare le sue energie e leggere le dinamiche della sfida.
Serve pazienza, e Pellegrino ne ha. Soprattutto perché i primi tre giri sono in tecnica classica, non la specialità preferita dell’atleta valdostano. Dopo 1,2 km è nono, mentre davanti Klæbo e lo svedese Edvin Anger lottano per la vetta.
Sempre nel vivo della gara, è il finale a far vedere il Pellegrino dei vecchi tempi, quando entra nella scia del norvegese prendendo il ritmo nella sua amata tecnica libera, dopo il cambio dei materiali, e scalando posizioni su posizioni.
Al km 18,5 Pellegrino è quinto, e sembra averne più degli altri. Pazienza, appunto. Il che lo porta, poco dopo, a risalire il terzo e poi il secondo posto alle spalle dell’imprendibile Klæbo, che chiude la gara con il tempo di 49’29″0, solo 2″4 davanti al valdostano.
Alle sue spalle, un altro norvegese, Jan Thomas Jenssen, a 3”9 dalla vetta.
Per Federico Pellegrino è il secondo podio stagionale dopo il terzo posto conquistato nella sprint di Lillehammer, ma soprattutto il 46esimo in carriera in Coppa del Mondo. Non solo, perché il poliziotto di Nus resta in corsa per il podio nel Tour de Ski che chiuderà domani. Anche se sul Cermis non sarà facile.
La classifica generale del Tour de Ski vede infatti primo Klæbo, seguito da Valnes a 2’18”, Vermeulen e Moseby a 2’29”, Lapalus a 2’44”, Pellegrino a 2’56”, Jenssen a 2’59”, Ree a 3’04”, Desloges a 3’12”, Anger a 3’17”.
“Come ieri, ho ottenuto il migliore risultato possibile. Sono contento quando in pista riesco a dare il meglio di me. È sempre il mio obiettivo, a prescindere dal risultato – ha detto Federico Pellegrino alla Fisi -. Se poi il meglio di me è meglio degli altri, o di quasi tutti, tanto meglio: sono veramente felice di questo risultato. Invece, mi son reso conto sin dal primo giro che le gambe c’erano, i materiali pure e ho gestito al meglio le energie nella parte a skating. È stato in primis un successo di materiali: non era facile ripartire dopo le gare di ieri dove abbiamo pagato un po’. Successivamente è stato un successo dal punto di vista tattico: ho saputo gestirmi e l’esperienza di sedici stagioni in Coppa del Mondo mi è servita”.