Il virus ha dimezzato le presenze turistiche in Valle d’Aosta

E' quanto mostrano i dati pubblicati dalla Regione. Nel 2019 furono registrate nella nostra regione 3.624.954 presenze, nel 2021 1.892.301, il 47,80% in meno. Recuperata a dicembre la componente italiana, mentre latitano ancora gli stranieri.
Piste sci a La Thuile
Turismo

La Pandemia ha dimezzato le presenze turistiche in Valle d’Aosta. A dirlo sono i dati pubblicati dalla Regione. Nel 2021, fra chiusure e riaperture, sono state registrate 1.892.301 presenze contro i 3.624.954 del 2019 (-47,80%). Più contenuto il calo rispetto al 2020, 2.194.588 (-13,77%), quando la stagione invernale dovette interrompersi a marzo con lo scoppio dell’emergenza sanitaria. Va meglio il confronto nell’ultimo anno sugli arrivi  697.023 nel 2021 contro i 721352 del 2020 (-3,37%, -45,13% sul 2019).

In questi ultimi due anni, a causa delle restrizioni pandemiche, si sono visti pochi, pochissimi stranieri fra le nostre valli. Nel 2019 il milione e mezzo di presenze straniere rappresentavano quasi il 42% delle presenze totali, due anni dopo, nel 2021, siamo al 22% circa (413.266) con un calo del 73% circa.
Sono leggermente cresciute invece nell’ultimo anno le presenze di italiani (+2%), lontane però dai livelli pre Pandemia (1.479.035 nel 2021 contro 2.112.430 del 2019).

I nostri connazionali hanno scelto nel 2021 per trascorrere le proprie vacanze il comprensorio del Monte Bianco (415003 presenze, +8,73% rispetto al 2020), Monte Rosa (282131, in calo del 3,79% rispetto al 2020), Monte Cervino (210260, +8,14%). Numeri più contenuti, ma in crescita per il comprensorio del Gran San Bernardo (46740presenze italiane +5%, 25266 presenze straniere +67%).

Lombardi a farla come sempre da padroni con 521650 presenze (+3,49% rispetto al 2020), seguiti dai piemontesi (301465 presenze, -7% circa) e  liguri (171468, -8,63%). Anche il turismo stranieri si conferma di prossimità: 86445 presenze francesi, in calo del 12% rispetto al 2020. Praticamente scomparsi dal suolo valdostano gli inglesi, 32960 presenze nel 2021, 144mila in meno rispetto al 2020 e 300mila in meno rispetto al 2019. Secondo paese per provenienza nel 2021 i Paesi Bassi con 57695 presenze registrate, 15mila i più rispetto all’anno prima. Sono rimasti a casa loro o hanno scelto altre mete anche gli svedesi (8545 presenze nel 2021 contro le 135797 del 2019) e i russi (2865 nel 2021 contro 43739 del 2019).

La stagione invernale è partita a dicembre facendo segnare 273.136 presenze contro le 313027 del 2019 (- 1 2,74%) e 103.766 arrivi contro i 111.112 del 2019 (-6,61%). Tornata ai livelli pre Pandemia la componente italiana, mentre il calo registrato è tutto spiegato dalla componente straniera. In picchiata in particolare le presenze dei turisti provenienti da Regno Unito, Russia e Svezia.

 

5 risposte

  1. per forza, vengono in Svizzera dove al di la’ della frontiera c’e’ lo stesso virus ma un governo meno criminale che non distrugge la piccola impresa

  2. Non solo le restrizioni ma soprattutto i prezzi spropositati ….i turisti hanno capito che non sono polli. D’estate la “benzina” scende, in alta valle aumenta. La pulizia strade da neve penosa, alimentari al triplo…questi i commenti dei turisti o ex….vivo in val d’Ayas

  3. Veramente faccio presente che sono le misure restrittive del Governo ad aver allontanato i turisti , in particolare russi , svedesi e americani , e non il virus !!!!!

  4. il virus ha dimezzato le presenze ,,,,ahahah.,,,,,,non le restrizioni assurde del governo dei migliori…scorsa settimana mangiato in un rifugio svizzero no gp no mask….e ben contento di dargli i miei soldi alla faccia dei nostri albergatori che puntavano alla ripartenza con il gp

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