Ricomincia la scuola, due consigli per genitori e insegnanti

Licia Coppo si rivolge alle famiglie e a chi nella scuola lavora, e si sta preparando alla prima campanella dell'anno. Con un "mantra": "La vera differenza possiamo farla noi adulti".
Scuola
Basta un po’ di educazione

“Settembre andiamo, è tempo di migrare…” recitava la poesia di Gabriele D’Annunzio. Peccato che i pastori migrassero verso il mare, mentre in questi giorni gli studenti devono fare proprio il processo inverso! Quanta fatica, eh!

Ma non solo per i bambini o i ragazzi, anche noi adulti dobbiamo “riprendere i ritmi”. Se da un lato noi genitori siamo sollevati, siamo però anche preoccupati: #maiunagioia, direbbero i giovanissimi. Gli insegnanti sono motivati alla ripartenza, ma sanamente in ansia: come saranno i nuovi alunni? E i loro genitori? È un #lavorodifrontiera fare il docente al giorno d’oggi, per quanto possiate dirne.

Credo però che ci sia un modo per partire al meglio, e continuare in positivo. Nel mio blog mi sono dilettata in un decalogo, ma qui vi propongo solo alcuni spunti, rivolti a insegnanti e genitori. Ai bambini e ai ragazzi non ho nulla da dire: loro fanno la loro parte, andando a scuola.

La vera differenza possiamo farla noi adulti.

Ai genitori vorrei suggerire di essere felici per i vostri figli, di trasmettete passione ed entusiasmo per la Scuola e lo studio (se proprio non ci credete, provate a fingere, suvvia!). Siate presenti e abbiate fiducia nei loro insegnanti, e lasciate che i vostri figli facciano da soli: meglio un voto basso preso da solo, che un 8 preso in compagnia di un genitore (e di tediose discussioni). Però non abbandonateli! Presidiate sempre, non solo chiedendo cosa fanno, ma anche come stanno a scuola: se hanno problemi coi compagni non minimizzate, ma allo stesso tempo non fate i genitori spazzaneve che levano ogni ostacolo e iper-tutelano. Infine, parlate con gli altri genitori, confrontatevi ma senza giudizio; condividere timori o scelte educative può aiutare anche i vostri figli. Fate rete, e non solo sui Social!

Agli insegnanti ricordo che l’educazione richiede tempo e gradualità: iniziare a spiegare il primo giorno di scuola non è proprio strategico! All’inizio “dimenticatevi” per un attimo i programmi e gli obiettivi didattici e puntate su quelli relazionali; se lavorate bene nei primi mesi sul senso di appartenenza, sulla fiducia reciproca e sulla prevenzione dei conflitti, dopo sarà più facile “fare lezione”. Usate una didattica più attiva, laboratori, lavori a gruppi. La noia non è un’emozione utile all’apprendimento. Fate più riunioni tra di voi, collaborate di più, progettate in team: lo dico soprattutto per i Proff (lo so, lo so che sono tutte ore extra, ma davvero volete continuare a lavorare con tanta fatica?). Più menti e più sguardi su uno stesso ragazzo fanno la differenza, senno perché si chiama “il corpo docenti”?

Vi lascio con una bella frase di Massimo Recalcati, sperando possa motivarvi. Lo so, lui la fa facile, perché non è ogni giorno a scuola. Ma d’altronde dobbiamo tenere lo sguardo alto, per volare nel modo giusto: “il vero cuore della Scuola è fatto di ore di lezione che possono essere avventure, incontri, esperienze intellettuali ed emotive profonde. Quello che resta della Scuola è la bellezza dell’ora di lezione”

Che sia un grandioso inizio per tutti noi!

Se volete scoprire il Decalogo per un buon inizio di anno scolastico, cliccate qui.

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