Cordoglio in Valle d’Aosta per la morte di Renato Barbagallo

L'uomo, 91 anni, è stato segretario generale della Regione Valle d'Aosta e membro della Commissione paritetica per l'attuazione dello Statuto speciale, fino al 1993 e poi dal 2002. Fu nominato nel 2019 Chevalier de l'autonomie.
Renato Barbagallo
En souvenir

Intere generazioni di valdostani hanno studiato sul suo testo più conosciuto “La Regione Valle d’Aosta”, in preparazione di concorsi regionali. E’morto a 91 anni Renato Barbagallo, ex segretario generale della Regione Valle d’Aosta, membro della Commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto speciale, fino al 1993 e poi dal 2002 e poi Chevalier de l’autonomie, dal 2019.

Laureato in giurisprudenza, col massimo dei voti, all’Università di Roma, con tesi sull’autonomia regionale, Barbagallo ha contribuito, per oltre quarant’anni, al lungo percorso di costruzione e di consolidamento dell’autonomia regionale.

A ricordarlo è Luciano Caveri. “Siciliano fiero di esserlo, nato a Giarre e valdostano d’adozione, è stato un amico e una persona che mi ha insegnato molte cose. Arrivò in Valle d’Aosta portato da César Dujany, che aveva bisogno di un Segretario generale, quand’era Presidente. Poi familiarizzò con i suoi successori nella logica, fatemi dire normanna, del civil servant. Si deve a lui, chiamato “il Barbagallo”, la pubblicazione principale sull’ordinamento valdostano su cui tutti hanno studiato e anche una modernizzazione della macchina regionale, uscendo dalla dimensione provinciale, che era eredità della soppressa Provincia di Aosta. ” scrive l’Assessore sul suo blog. “La sua memoria sarà per me qualcosa di indelebile e spero che la comunità valdostana abbia coscienza di avere perso con Renato un grande conoscitore e difensore di noi valdostani e si era conquistato la valdostanità, anche diventando Chevalier de l’Autonomie, con la sua vita piena di cose, di sentimenti e di saggezza”.

A esprimere cordoglio per la scomparsa di Barbagallo è il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin: “Perdiamo una figura illustre che, da profondo studioso del diritto regionale, ha caratterizzato le istituzioni valdostane – dice il Presidente Bertin -. Un uomo di grande competenza che combinava all’intelligenza vivace, spirito critico e libertà di pensiero. Fine giurista, era tra i massimi conoscitori del nostro ordinamento, di cui ha sempre difeso e promosso la specificità nell’ambito della sua lunga attività. Le sue pubblicazioni – prima fra tutte quella conosciuta come ‘Il Barbagallo’ – lo hanno portato ad essere il punto di riferimento più importante per la formazione di generazioni intere di amministratori, dirigenti, funzionari e studenti valdostani. Alla sua famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze e la nostra vicinanza”.

Alle voci che ricordano Barbagallo si aggiunge quella del Savt che “esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Renato Barbagallo, uomo dai forti principi autonomisti e figura di riferimento per la Regione”. “Renato Barbagallo, con una lunga carriera dedicata alla Valle d’Aosta, ha contribuito in modo significativo alla vita e all’organizzazione regionale, lasciando un’eredità duratura prosegue il sindacato in una nota -. Il suo lavoro, soprattutto attraverso il suo testo ‘La Regione Valle d’Aosta’, ha formato generazioni di valdostani, influenzando profondamente l’amministrazione e lo studio dell’autonomia regionale. Come ex segretario generale della Regione e membro attivo nella promozione dell’autonomia valdostana, Barbagallo è stato riconosciuto per il suo contributo con il titolo di Chevalier de l’autonomie nel 2019″.

Il Savt “esprime le più sentite condoglianze alla famiglia di Barbagallo, condividendo il dolore di una comunità che oggi perde uno dei suoi più grandi difensori e promotori. La sua eredità rimarrà una fonte di ispirazione per tutti coloro che credono nei valori dell’autonomia, del diritto e dell’impegno civile. In questo momento di lutto, ci uniamo nel ricordo di un uomo che ha saputo incarnare, con la sua vita e il suo lavoro, il meglio dello spirito valdostano, lasciando un’impronta indelebile sul cammino della nostra regione”.

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