Mercato dell’auto, non mancano i segnali di ottimismo

L'intervista al rappresentante di una concessionaria valdostana, per capire come le case automobilistiche si stanno muovendo nel post - covid.
Immagine di archivio - Nuova Auto Alpina - Charvensod.
Gioie e Motori

Il mercato dell’automobile si sta drammaticamente confrontando con l’impatto da Covid – 19. I dati sono severi: ad aprile si è verificata una contrazione del 97.5%, che si riduce – si fa per dire – del 50.7%, se calcolata da inizio anno. La fase post pandemia sta entrando nel suo momento topico e decisivo. Non mancano, tuttavia, segnali di ottimismo, come spiega l’amministratore delegato di Nuova Auto Alpina, Roberto Richetti.

Il 2020 passerà alla storia come un annus horribilis.

È un anno molto difficile, senza dubbio. La chiusura di due mesi imposta dal lockdown si è rivelata pesante. I costi di una concessionaria sono elevatissimi: occorrono grandi spazi, le vetture, senza dimenticare il costo del personale, che è stato posto prima in ferie e poi solo parzialmente in cassa integrazione. Una situazione veramente complicata. Ma non ci siamo persi d’animo, abbiamo svolto simulazioni, proiezioni di fatturato, abbiamo formulato ipotesi in vista della ripartenza.

I dati di maggio appaiono favorevoli e prefigurano un ritorno alla normalità.

Il mese di maggio ha fatto registrare un fatturato dell’ottanta per cento rispetto al 2019: un risultato straordinario, mi aspettavo il trenta. E giugno si sta ponendo di poco al di sotto del giugno dello scorso anno. I due mesi di chiusura peseranno, alla fine del 2020, ma siamo ottimisti riguardo ad una stabilizzazione. E ciò, al netto di un’eventuale rottamazione, che procurerebbe un leggero rimbalzo. Resta il fatto che dovremo convivere con il COVID – 19 e ci auguriamo che la situazione sia gestita adeguatamente.

A quali fattori si può imputare questa ripresa al di là delle aspettative, a motivi di necessità o a un anelito di normalità e di piacere personale?

Entrambe. L’automobile è un bene necessario, soprattutto adesso che i mezzi pubblici sono penalizzati. Chi non l’ha o chi ne possiede una vecchia la compra. Pensiamo ai genitori di un ragazzo che va all’Università: preferiranno la mobilità su auto. Ma è fondamentale anche la seconda lettura. Molti hanno sofferto e soffriranno, purtroppo, anche tra le aziende, ma altri che non hanno vissuto una riduzione della capacità di spesa o che hanno beneficiato della cassa integrazione per un periodo breve vedono l’acquisto di un’auto come un regalo. A maggio, ad esempio, abbiamo venduto un discreto numero di Alfa Stelvio.

È già possibile una previsione per il 2021?

Secondo me sarà un ottimo anno. Le Case automobilistiche proporranno nuovi prodotti, propulsori innovativi, soprattutto ibridi e elettrici. Vedo buone prospettive in generale per l’automotive.

FCA comprende Fiat, Alfa Romeo, Abarth, Lancia, Jeep e Fiat Professional: punterà su un marchio del gruppo in particolare?

Il gruppo investe su tutta la gamma. In autunno sarà nelle concessionarie la Fiat 500 elettrica, da cui ci aspettiamo molto. E poi, Panda e Ypsilon Mild Hybrid, una versione di attacco della stessa Panda da 9.900 euro e le Jeep Compass e Renegade ibride, tutte con motori evoluti. E nel 2021 arriveranno altri nuovi modelli, compresa l’attesissima Alfa Tonale.

Enrico Formento Dojot

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