Una batteria da 63 kWh, garantita per otto anni o 150.000 chilometri, alimenta il motore elettrico da 160 kW o 218 cavalli, con una coppia interessante, 315 Nm, e trazione anteriore.
Era il 1984. Renault presentava Espace, una vettura che inventava un segmento fino ad allora ignoto, quello delle auto monovolume. Oggi, la Casa della Losanga non ne dimentica le origini e trasforma Espace andando a competere in quella fascia di SUV medio-grandi che vale il 53% del mercato.
M è da sempre sinonimo di BMW. È la sua divisione sportiva dal 1972, quando nacque sotto la guida del grande Neerpasch. Da allora, tanti modelli e tanti successi. Ora è la volta della seconda generazione della M2. E si tratta di una cesura con il glorioso passato, almeno dal punto di vista stilistico.
Le motorizzazioni proposte sono due. La prima, Endurance, a trazione posteriore, eroga 286 cavalli, la seconda, VZ, a quattro ruote motrici, 340 cavalli, con un’accelerazione da 0 a 100 chilometri orari in 5”6.
A Le Mans si scrive la storia, anzi la Storia, quella con la “S” maiuscola. Ma ieri si è scritta la leggenda. A dispetto dei pronostici sfavorevoli la Ferrari, con i piloti, i meccanici e tutta la squadra, nessuno escluso, ha compiuto il capolavoro.
Tra le vetture che hanno scritto la storia della prova dell’Automobile Club de l’Ouest, un posto di diritto spetta alla Porsche 917 K, vincitrice nel 1970 con l’equipaggio composto da Hans Hermann e Richard Attwood e l’anno successivo con Helmut Marko, attuale deus ex machina della Red Bull in Formula 1, e Gijs Van Lennep, grande specialista delle corse di durata.
Il giorno dopo l'edizione 2023 torna alla mente il rapporto indissolubile tra Ayrton Senna ed il Gran Premio di Monaco: un amore corrisposto, la leggenda che abbraccia la leggenda. Sei trionfi ininterrotti dal 1987 al 1993, con l’eccezione del 1988, quando peraltro il brasiliano si aggiudicò il primo titolo mondiale.
Stava per compiere 97 anni, essendo nato a Livorno il 6 giugno 1926. Un "Hombre Vertical", un uomo di talento che, con la sua scomparsa, chiude definitivamente un’epoca leggendaria, lasciandoci le sue originalissime e inarrivabili realizzazioni: passando dall'Alfa Romeo alla Ferrrai, fino all'ultima zampata con la BZ 2001.
Ci sono automobili che segnano una svolta, un "tournant" nello stile e nella tecnologia. Dopo di esse nulla sarà più come prima. È il caso di Revuelto, la nuova Lamborghini con cui la Casa festeggia i suoi primi sessant’anni. Ad iniziare dal design. Mai visto.
La nuova Kona, che arriverà nelle concessionarie ad inizio estate, mostra forme notevolmente più ampie. È essenziale, mentre le fiancate sembrano appartenere ad un'altra filosofia. Due macchine in una? Non proprio: un mix molto indovinato che rende Kona attraente e all’avanguardia del terzo millennio.
Con Urus, Lamborghini aveva presentato la sua interpretazione del concetto di SUV evoluto: il Super Sport Utility Vehicle. Con Urus Performante, la Casa del Toro ritiene di avere creato un nuovo segmento del Super SUV. In sintesi, un compendio perfetto tra sportività e comodità.
Tradizionalmente, quando si evoca quel tipo di segmento, si pensa ad una berlina, ad una sedan, se vogliamo essere più tecnici. Ebbene, Mazda riesce a reinventarla in chiave moderna, a cominciare dal design. Vogliamo definirla SUV? Vogliamo inquadrarla tra le crossover? Che importa, nell’era della fusion?
Alfredo detto “Dino” era il primogenito di Enzo Ferrari. Affetto da una forma severissima di distrofia muscolare morì a soli ventiquattro anni. L'auto che prende il suo nome, prodotta dal 1969 al 1973 resta una macchina stupenda, una delle poche a sopravvivere al suo tempo.
Hyundai torna sui suoi passi per immergersi nel futuro. Mentre 1974, infatti, la Casa presentava la "Pony" oggi lancia un ponte che porta idealmente alla “N Vision 74”: una "concept car" destinata ad influenzare fortemente, se non a dettare il passo, per la produzione in arrivo.