Sono qui seduto al mio tavolo della cucina mentre fuori nevica, di nuovo.
Il mondo da un giorno all’altro è di nuovo bianco. Secondo il calendario astronomico siamo in primavera, ma si sa… in montagna le stagioni hanno altri ritmi e non seguono i calendari standard degli uomini. Più si sale in alto e più l’inverno è lungo. Pensate che intorno ai 2000 m la primavera, l’estate e l’autunno comprendono al massimo 5 mesi dei 12 totali. Per il resto del tempo è sempre inverno.
Tutto rimane congelato, bloccato, in pausa. Tanti esseri viventi scelgono il letargo come soluzione per sopravvivere, altri si fanno congelare, altri ancora sono così tenaci, resistenti e coraggiosi che scelgono di sopravvivere all’aria aperta. Alcuni periscono, altri ce la fanno. Per alcuni di essi è il primo inverno, per altri invece è l’ennesima sfida da superare.
Anche per l’uomo fino a 50 anni fa l’inverno era il momento di stare in casa. Era un momento per rallentare, sedersi davanti al fuoco per scaldarsi, fare la maglia o intagliare un pezzo di legno. Era il momento per stare in famiglia, raccontarsi dell’estate, magari passata in alpeggio lontano dai propri cari.
Sono qui seduto al mio tavolo e fuori è di nuovo inverno.
Aprile e Maggio sono veramente strani in montagna. Ti illudono che la primavera sia arrivata. Il primo sole caldo, il primo Crocus che spunta nel prato, la neve che fonde. Ti fanno credere che il lungo inverno sia finito, e poi da un giorno all’altro ripiombi nelle nuvole basse, nella neve che cade e nel vapore che ti esce dalla bocca. L’inverno sembra a volte che faccia di tutto per continuare a mantenere tutto in silenzio, fermo, in pausa. Ci prova con tutte le sue forze a non far ripartire la Natura, ma tanto lo sa che non ha scampo. La vita è più forte. La vita è paziente e quando è ora si Risveglia come un fiore da sotto la coltre nevosa. Lei ci riesce sempre, ogni anno, da millenni. Bisogna solo avere pazienza e attendere che tutto passi. Certo, non tutti i fiori sbocceranno, alcuni non vedranno più il cielo blu né sentiranno il calore del sole scaldarli, ma questo è il ciclo della vita. Non è ne giusto ne sbagliato, ne buono ne cattivo, è così e basta.
Sono qui seduto al mio tavolo e uno spiraglio si sta aprendo tra le nuvole lasciando intravedere un po’ di cielo azzurro. Forse l’inverno sta finendo, forse domani sarà primavera o forse no. Non importa, quando arriverà sarò pronto. Per ora dobbiamo solo portare pazienza e sperare di tornare presto a farci arrossare le guance dal caldo sole.
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