La cooperativa Noi e gli Altri lavora da tempo con ragazzi e ragazze che per diversi motivi si trovano fuori famiglia e sono accolti in diversi tipi di servizi residenziali. Lucia Poli, coordinatrice pedagogica della cooperativa, li descrive così: “Sono giovani che hanno percorsi di vita complicati, che si trovano a dover superare ostacoli più numerosi dei loro coetanei, che si trovano lontano dalle loro famiglie perché hanno intrapreso da soli un percorso migratorio oppure perché sono stati allontanati dalle loro famiglie di origine a causa di preoccupazioni per la loro cura, tutela o sicurezza. Hanno esigenze uniche e specifiche come, ad esempio, il bisogno di stabilità e sicurezza, di sostegno emotivo, di supporto allo studio e orientamento professionale, di advocacy e soprattutto di relazione”.
Questi bisogni devono essere gestiti e soddisfatti per garantire il benessere e il successo del progetto di vita dei e delle giovani che vivono fuori famiglia e non sempre le risorse del contesto di accoglienza istituzionale sono sufficienti.
Per questo motivo, per instaurare relazioni positive e sane, anche con le famiglie di origine laddove possibile, è necessario che i giovani e le giovani inserite nei servizi abbiano l’opportunità di conoscere, relazionarsi e fare esperienze anche in un contesto il più vicino possibile alla normalità, con adulti che non siano i professionisti che li hanno in carico.
Noi e gli Altri sta quindi cercando di individuare e coinvolgere volontari che possano mettere le loro competenze, professionali e relazionali, e soprattutto la loro esperienza di vita e il loro tempo a disposizione di questi e queste giovani.
Spiega Alberto Destrotti, vice-coordinatore di uno dei servizi della cooperativa: “Cerchiamo adulti che abbiano la possibilità di dedicare del tempo per fare i compiti insieme oppure, meglio ancora, per andare insieme a vedere un film o un concerto, magari una mostra, visitare un museo o anche solo fare una passeggiata. Vorremmo che i nostri ragazzi e le nostre ragazze abbiano accesso al maggior numero di opportunità possibili per garantire equità e parità con i coetanei e perché spesso non hanno avuto tante esperienze quando arrivano da noi. Praticare un’attività sportiva, fare un corso di musica o danza: insomma le possibilità sono molte, ma spesso le difficoltà logistiche ostacolano la piena partecipazione dei giovani e delle giovani dei nostri servizi. Se avessimo una squadra di volontari che ci desse una mano, anche nell’accompagnamento solidale alle attività, la vita dei ragazzi e delle ragazze migliorerebbe sensibilmente. E secondo me anche quella dei volontari perché questi ragazzi e ragazze hanno bisogno di tanto, ma hanno anche tanto da dare!”.
Lucia Poli aggiunge: “I ragazzi e le ragazze hanno bisogno di adulti autorevoli e in cui possano riporre fiducia, per aver un modello che li orienti nella crescita. Gli educatori e tutti gli altri professionisti che incontrano hanno una chiara funzione educativa e di cura, che i ragazzi e le ragazze riconoscono, ma hanno anche bisogno di sentirsi visti, ascoltati, considerati e apprezzati da adulti con i quali non hanno un rapporto professionale. Per prepararsi a una vita indipendente, compresa l’assistenza nella ricerca di un alloggio, di un lavoro e l’accesso ad altri servizi e risorse, hanno bisogno di una rete di supporto che va al di là del servizio di accoglienza”.
Se siete interessati a contribuire a rendere migliore la vita di questi ragazzi e di queste ragazze, potete chiamare la cooperativa Noi e gli Altri al numero 0165/40244.
2 risposte
però il volontariato non può sempre sostituire una rete istituzionale pressochè inesistente…
Bellissima iniziativa.