Progetto Cime: stare in salute in montagna anche grazie alla tecnologia

Il progetto CIME, che vede impegnati diversi soggetti tra cui la coop Noi e Gli Altri, si propone di aumentare la conoscenza e l’utilizzo consapevole della sanità digitale da parte dei cittadini.
Cime giovani
Storie di impresa… sociale

Il progetto CIME – Cooperazione per l’Innovazione della Medicina di Montagna (ID 2554351), finanziato da fondi Interreg Italia-Svizzera e di cui l’Azienda USL della Valle d’Aosta è capofila italiano, ha come tema principale le patologie tempo correlate in montagna e si pone più obiettivi tra i quali quello di aumentare la conoscenza e l’utilizzo consapevole della sanità digitale da parte dei cittadini. Tramite una procedura con evidenza pubblica, è stato quindi individuato un raggruppamento di imprese locali per la progettazione e la realizzazione di una serie di interventi.

Da una parte, il Consorzio Turistico Val d’Ayas Monte Rosa è attualmente impegnato nella produzione di un video documentario e una serie di videoclip per raccontare tale tematica con il linguaggio universalmente accessibile dell’arte e della creatività. Marco Vallino, direttore tecnico del progetto, racconta: “Stiamo cercando di raccontare la telemedicina in maniera  coinvolgente, attraverso le immagini dei luoghi più significativi per gli abitanti delle nostre valli, parlando del rapporto tra sanità, salute e ambiente grazie alle voci di professionisti, volontari e abitanti della nostra regione. Il filmato, il cui montaggio sarà ultimato nei prossimi mesi, verrà trasmesso in due puntate sul canale regionale della Rai”.

Dall’altra, la cooperativa sociale Noi e gli Altri di Aosta è attiva nella conduzione di laboratori educativi rivolti a specifiche fasce di popolazione ritenute più bisognose di incrementare le conoscenze e le abilità nell’utilizzo delle tecnologie al servizio della propria salute e di quella altrui. Diversi gruppi di adolescenti e anziani stanno infatti partecipando a cicli di incontri condotti dall’educatore professionale David Catani: “Negli incontri utilizziamo una metodologia dinamica e interattiva  per potenziare le competenze digitali e aiutare giovani e meno giovani ad accedere, comprendere e applicare le informazioni rilevanti in materia di assistenza sanitaria, prevenzione delle malattie e promozione di stili di vita più salutari. Ad oggi, abbiamo lavorato con i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Tecnico Professionale Regionale Corrado Gex e con l’Università Valdostana della Terza Età, ma sono previsti altri laboratori entro l’inizio dell’estate. Oltre agli spazi messi a disposizione dalle scuole, una parte delle attività si svolge in forma gratuita presso la sala polivalente del Centro Atlas di Aosta, uno spazio appositamente dedicato al benessere psicologico, sociale e pedagogico dei singoli e della collettività”.

È importante ricordare l’attività svolta da Fondazione Montagna Sicura, altro partner italiano di progetto. CIME, infatti, ha come ulteriore obiettivo la promozione dell’App e-Res@mont e della piattaforma di teleformazione. L’App offre dei questionari di valutazione dello stato di salute e delle informazioni di contatto (solo per parte svizzera e francese) legate al Paese nel quale si trova l’utilizzatore. Invece, la piattaforma di teleformazione è un sistema online a disposizione di scuole ed enti di formazione per erogare corsi sulle patologie legate alla montagna che possono essere fruiti autonomamente. Della promozione di questo lavoro è incaricato il Consorzio Turistico.

Il progetto CIME, se osservato nella sua portata più ampia, si configura come insieme di attività di contrasto alle diseguaglianze di ordine sociale ed economico, valorizzando le pari opportunità nell’accesso alle prestazioni sanitarie per mezzo di strumenti digitali, i quali sono in ogni caso da considerare integrativi e non sostitutivi del tradizionale rapporto tra medico e paziente.

Lezioni C Gex
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