Per Enrico Formento Dojot, in carica da 10 anni, si avvicina il termine dell’esperienza. “Auspico che l’idea di avvicinare il territorio al carcere di Brissogne – dice – si realizzi con uno scambio fruttuoso per tutti”.
A spiegarlo Enrico Formento Dojot, che si occupa dei diritti dei detenuti. La popolazione carceraria ad oggi è di 225 unità, sulle 181 massime previste, ed un numero di stranieri doppio rispetto alla media nazionale. Quello di Brissogne è "un carcere senza identità".
Il sottosegretario leghista, insieme a Francesco Basentini, capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha visitato questo pomeriggio per due ore l’istituto penitenziario valdostano.
A segnalarlo il Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria dopo il caos creato ieri da un detenuto: "Il carcere di Aosta è molto di più che una bolgia dantesca per i problemi che tutti ormai conoscono da anni legati all’assenza di un direttore titolare".
In visita alla casa circondariale i consiglieri regionali del Carroccio Manfrin e Distort hanno incontrato il Direttore in Missione e i sindacati. Manfrin: "Il carcere non venga utilizzato come collettore di tutti i peggiori detenuti del Nord Italia".
Oltre 30 detenuti si sono fronteggiati colpendosi con caffettiere, sbarre di ferro divelte dalle brande, sgabelli, manici di scopa ed altro. Episodio denunciato dall'Osapp. Il direttore: "emergenza gestita in un'ora dal personale ".
A segnalare la presenza del batterio, in una nota, è il Sindacato di Polizia penitenziaria dopo uno scambio di comunicati con il Comandante del Reparto: "È la ciliegina sulla torta di una situazione di degrado nella gestione della Casa Circondariale".
A spiegarlo, oggi Enrico Formento Dojot. Oltre ai problemi strutturali son gravi le carenze di personale: “La situazione del carcere è divenuta insostenibile per l'assenza di un Direttore titolare e per altre criticità”.
“Siamo convinti che l’azione sinergica della Regione e del Ministero della Giustizia consentirà di dare le risposte che gli operatori e i detenuti aspettano da tempo”, ha dichiarato al termine dell’incontro.
Lo ha stabilito il gip Davide Paladino al termine dell’udienza di convalida, tenutasi stamane in carcere. Bruno Antonio Sanzotta ha detto che la richiesta era la restituzione di un debito mai onorato dall’imprenditore. Attilio Pasquale non ha risposto.
Imputato di falso e truffa, Cosimo D’Oronzo, 28 anni, in servizio nel 2014 al carcere di Brissogne, dovrà inoltre risarcire l’Amministrazione penitenziaria per i costi sostenuti relativamente ai giorni figuranti sull’attestazione falsa, pari a 464 euro.