Riforma elettorale, la proposta di legge alla Commissione procedimenti referendari

Dalle operazioni di verifica è emerso che sono 277 le firme regolarmente autenticate. Entro 45 giorni dalla pubblicazione del testo sul BUR, la Commissione dovrà deliberare l'ammissibilità o meno dell'iniziativa.
elezioni - Immagine di archivio
Politica

Delle 299 firme presentate, a supporto dell’iniziativa popolare da sottoporre a referendum propositivo riguardante la modifica delle norme per l’elezione del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, al termine delle operazioni di verifica ne sono state ritenute valide 277. A spiegarlo questa mattina è stato il Presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin, durante le comunicazioni di apertura della seduta odierna.

La proposta di legge sarà ora inviata al Presidente della Regione per la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione oltre che alla Commissione procedimenti referendari – nominata dal Consiglio regionale a gennaio 2021 e composta dai professori Raffaele Caterina, Elisabetta Palici Di Suni Prat e Francesco Dassano quali membri effettivi oltre che dagli avvocati Giuseppe Gallenca e Antonella Lauria e dal professore Eugenio Dalmotto in qualità di membri supplenti.

Entro 45 giorni dalla pubblicazione del testo sul BUR, la Commissione dovrà deliberare l’ammissibilità o meno dell’iniziativa. Se l’iniziativa otterrà il via libera, si potrà aprire la raccolta delle 5000 firme (3 mesi di tempo dalla vidimazione dei fogli), il successivo passaggio nelle Commissioni consiliari (hanno 60 giorni) e in aula. Se il Consiglio Valle non approva la riforma, saranno i cittadini con il referendum proposito a doversi esprimere.

Le firme erano state depositate lo scorso 25 gennaio dal Comitato bipartisan, costituitosi con l’obiettivo di sollecitare l’approvazione di una riforma elettorale, i cui punti cardini sono: l’elezione diretta del presidente della Regione, collegato ad una o più liste che presentano un comune programma di governo e una maggiore rappresentatività democratica e nuove regole per garantire la parità di genere.

L’articolato prevede che sarà eletto Presidente il candidato che ottiene più voti purché raggiunga la soglia di almeno il 40% dei voti validi. Se nessuno raggiunge tale soglia si va ad un secondo turno a distanza di 15 giorni.
Alla lista o alle liste collegate al Presidente eletto vanno almeno 21 seggi garantendo così una maggioranza stabile. Entro 10 giorni dalle elezioni, senza rinvii e trattative, verrà nominata la Giunta regionale che rimarrà in carica per l’intera legislatura.
La legge inoltre favorisce un rafforzamento della presenza femminile in Consiglio regionale, estende il diritto di candidarsi anche ai diciottenni, consente una maggiore rappresentatività di forze politiche abbassando l’attuale soglia di sbarramento per accedere ad un seggio.

“E’ una riforma che prende spunto dalle migliori leggi regionali italiane e che rappresenta una rivoluzione per il sistema politico valdostano. – spiegava in una nota il comitato per la riforma elettorale, di cui fanno parte fra gli altri Marco Curighetti, Raimondo Donzel, Giovanni Girardini, Stefano Ferrero, Leonardo La Torre, Bruno Milanesio, Elio Riccarand e Alberto Zucchi.

L’auspicio dei promotori dell’iniziativa è che “numerosi consiglieri regionali condividano la proposta, la assumano e la depositino formalmente in modo da accelerare l’iter di una riforma “che proprio per i grandi mutamenti che comporta non può essere attivata a ridosso del rinnovo del Consiglio regionale”.

I tempi del referendum propositivo, infatti, sono tutt’altro che brevi. Gli uffici del Consiglio Valle avranno ora, infatti, quindici giorni di tempo per verificare la regolarità di almeno duecento delle firme raccolte. Se tutto è regolare, entro tre giorni, il testo della proposta di legge viene inviato alla Commissione regionale per i procedimenti referendari e di iniziativa popolare, che deve esprimersi sull’ammissibilità (Nda ha 45 giorni di tempo dalla pubblicazione del testo sul Bollettino ufficiale). A questo punto si apre la raccolta delle 1500 firme (3 mesi di tempo dalla vidimazione dei fogli), il successivo passaggio nelle Commissioni consiliari (hanno 60 giorni) e in aula. Se il Consiglio Valle non approva la riforma, saranno i cittadini con il referendum proposito a doversi esprimere.

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