Cominciano a fioccare le prime reazioni politiche alla condanna a 4 anni e 6 mesi dell’ex presidente della Regione, Augusto Rollandin.
La Lega Valle d’Aosta parla della “fine di un’epoca ” . Una condanna, sottolinea il Carroccio che “giunge al termine di un processo che ha portato alla luce l’esistenza, nella nostra Regione, di un sistema di corruzione e malaffare che, come Lega, denunciavamo da tempo. ”
Nel ringraziare “le Forze dell’ordine e la Magistratura per il loro lavoro che sta contribuendo a smantellare giorno dopo giorno un sistema che ha pervaso pesantemente la nostra Regione e che contribuirà a portare avanti le istanze di cambiamento che sono emerse già dai risultati elettorali dello scorso maggio”, la Lega ribadisce la necessità di tornare alle urne.
Ad affiancarsi al Carroccio è Mouv’. “La grave condanna di primo grado inflitta ad Augusto Rollandin conferma la preoccupazione per la legalità in Valle d’Aosta e svela un sistema politico inquinato che abbiamo denunciato come Mouv’ sin dalla nostra nascita e che si è concretizzata nell’azione di contrasto svolta in Consiglio Valle dai nostri eletti” scrive in una nota il movimento.
“La situazione di non ritorno del Governo Fosson, – aggiunge il movimento – che sembra non arrendersi all’evidenza di una sua profonda incapacità che pesa sul futuro della Regione, colpisce ancor di più perché avvolta – senza reazione alcuna se non la sopravvivenza e la paura di elezioni anticipate – anche da una rete di iniziative giudiziarie che confermano scenari inquietanti che minano l’esistenza stessa dell’autonomia speciale”.
Per Adu Vda “alla fine, solo i ripetuti provvedimenti della magistratura hanno posto fine al dominio di Rollandin sulla società valdostana. Non l’autocritica dei partiti e movimenti politici, né la riflessione dell’elettorato, ma l’intervento dei giudici, ossia di un potere indipendente che, pur con difficoltà e qualche contraddizione, come emerso dalla vicenda Longarini, ha continuato a lavorare per ripristinare lalegalità nella nostra regione”. Il movimento invita quindi chi “ha giovato del potere di Rollandin, diventando Sindaco, Assessore, Consigliere regionale, membro di CdA, ecc.” a tacere. “Rollandin era il simbolo del malgoverno valdostano, ma non ha fatto tutto da solo”.
Il M5S ricorda invece la mozione, respinta nei giorni scorsi, che chiedeva le dimissioni di Rollandin dalla carica di vicepresidente.
“Per la politica valdostana si aprono nuovi scenari – affermano i Consiglieri regionali del M5S – forse è finito il lungo regno del ‘deus ex machina’ dell’Amministrazione regionale. Il rispetto della legalità e dell’onorabilità dell’Aula hanno un valore che ben poche forze politiche riconoscono a questa Istituzione. È pertanto inevitabile il domino che sta portando alla caduta, uno alla volta, dei rappresentanti di questa vergognosa maniera di fare politica. ”
Da Roma arriva il commento dell’onorevole Elisa Tripodi. “Crolla il mito dell’ “imperatore” e crollano tutte le certezze e le basi del sistema con cui, secondo i giudici, era stato costruito minuziosamente l’intreccio tra politica, società partecipate, appalti e impresa” scrive la deputata valdostana, auspicando che “con questa sentenza si sia chiuso un brutto capitolo, a prescindere da ulteriori evoluzioni processuali.”
In tarda serata arriva anche il commento di Rete Civica. “Non è la prima volta che Rollandin viene processato e condannato, – si legge in una nota – ma questa sentenza arriva a coronamento di un declino politico e può segnare la chiusura di una storia ultratrentennale che ha condizionato pesantemente la politica valdostana”. Rete Civica “ritiene necessario promuovere il risanamento del rapporto tra cittadini e politica anche attraverso riforme e azioni utili ad affrontare i tanti problemi irrisolti e rimettere in moto l’attività amministrativa paralizzata dall’instabilità e dai giochi di potere”.
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Al suo posto entra in consiglio un SUO uomo. Al Forte di Bard è appena stato piazzato un SUO uomo (chiamatela donna, se siete coraggiosi, ma poco importa). Siamo sicuri che sia finito il medioevo valdostano? In una classe dirigente di merdiocri (sic) questi personaggi continueranno a spadroneggiare.
Hai ragione, il minimo è tornare alle urne il più presto possibile!!!!