Coronavirus, Stella Alpina: sulla fase due è urgente un tavolo di confronto

I tre consiglieri regionali di Stella Alpina e il consigliere del gruppo misto Barocco chiedono "un sostanziale cambio di passo per come la Regione Valle d’Aosta sta preparando la fase due sia a livello sanitario che, in parallelo, di riapertura e ripresa economica"
Carlo Marzi Stella Alpina
Politica

“Un sostanziale cambio di passo per come la Regione Valle d’Aosta sta preparando la fase due sia a livello sanitario che, in parallelo, di riapertura e ripresa economica.” E’ l’auspicio che arriva in una nota dai consiglieri regionali Marquis, Marzi e Trione del Gruppo Consiliare Stella Alpina insieme al collega Barocco del Gruppo Misto.

“Il caso degli orti è esemplare,  – scrivono i consiglieri – perché l’ordinanza del Presidente della Regione pone ulteriori vincoli ma poteva porre più attenzione alla dimensione comunitaria del lavoro in campagna della Valle d’Aosta, anche per autoconsumo, dove la motozappa viene usata dal vicino, i fertilizzanti arrivano da un parente o un conoscente, dove i genitori portano il loro figlio piccolo con cui convivono, dove la responsabilità delle persone può benissimo assicurare la distanza sociale e evitare catene di contagio che restano più facili in strutture chiuse”.

Il gruppo consiliare assieme al consigliere Barocco auspicano, quindi, che si intervenga “rammentando il lavoro degli artigiani che lavorano da soli, senza possibili contatti, piuttosto che la possibilità che riaprano anche i cantieri privati prevedendo magari come in Svizzera l’alternarsi rigido delle varie tipologie di maestranze e l’obbligo delle distanze e degli strumenti adibiti ad evitare i contagi. La riapertura dei cantieri nella loro dimensione di filiera. Riprendere i lavori stradali, ad esempio, obbliga alla riapertura delle cave, al funzionamento dei centri raccolta dei rifiuti, alla disponibilità dei fornitori di materiali edili e degli strumenti di lavoro. Nelle valli in cui ci sono cantieri stradali, ci devono essere luoghi in cui si possa andare a pranzo in sicurezza”. Decisioni che secondo i quattro consiglieri regionali vanno condivide in un tavolo di confronto.

“Abbiamo l’auspicio che il Consiglio tutto prosegua in un’operazione trasversale e unanime data dal fatto che non esiste più né una maggioranza né un’opposizione, ma solo la necessità di cercare soluzioni le più allargate possibili ad ogni sorta di idea e contributo, sia in Consiglio sia dalle categorie economiche e sociali, fino ai sindaci.  – conclude la nota – In tal senso è auspicabile il prima possibile un confronto con il Celva, sia per ragionare assieme della tematica inerente l’extragettito IMU, sia per valutare assieme gli interventi necessari da parte regionale per permettere di abbassare il più possibile l’IMU per le case sfitte dei valdostani e per prevedere eventuali ristori rispetto all’IMU delle strutture ricettive”.

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