Si sposta davanti al giudice monocratico del Tribunale di Aosta Maurizio D’Abrusco la partita sulla gestione non autorizzata dei rifiuti all’interno della discarica a Pompiod di Aymavilles. A seguito dell’opposizione presentata ai decreti penali di condanna emessi nello scorso giugno, il Gip Paolo De Paola ha fissato, per il 4 febbraio 2021, l’udienza in cui dovranno comparire il legale rappresentante della società di gestione del sito Umberto Cucchetti, il direttore tecnico dell’impianto per conto dell’azienda Maria Antonietta Dellisanti e la stessa “Ulisse 2007 Srl”, in qualità di Ente responsabile dell’illecito amministrativo conseguente ai reati addebitati ai suoi rappresentanti.
Cucchetti e Dellisanti (assistiti dagli avvocati Perla Sciretti e Luciano Paciello. di Milano e Torino) sono chiamati a rispondere, in concorso, dell’aver “gestito una discarica di fatto non autorizzata e, contestualmente, effettuato attività di smaltimento di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione”. L’accusa è relativa all’aver “ripetutamente ed in maniera sistematica” conferito “ingenti quantitativi di rifiuti, eterogenei tra loro e non compatibili con la classe di appartenenza della discarica”, nonché con l’autorizzazione d’esercizio rilasciata loro dall’amministrazione regionale, così utilizzando il l’impianto per “rifiuti speciali non pericolosi in luogo di inerti”.
In particolare, dalle indagini del Corpo forestale della Valle d’Aosta e della Guardia di finanza era emerso lo smaltimento a Pompiod, dal 2018 e sino all’agosto 2019, di poco meno di 3.500 tonnellate di materiali, provenienti anche da Piemonte e Lombardia, contaminati da mercurio, oppure con valori di antimonio, fenolo e idrocarburi superiori ai limiti autorizzativi, nonché contenenti fibre di amianto, o ancora con una concentrazione di ph tale da rendere il rifiuto classificato quale “pericoloso”. Valori determinati dagli inquirenti anche attraverso una consulenza tecnica affidata dalla Procura, in cui erano stati caratterizzati i rifiuti e campionato il suolo.
Opponendosi alle ammende irrogate con i decreti penali di condanna (38.500 euro a testa), Cucchetti e Dellisanti avevano proposto di essere ammessi all’oblazione (un rito alternativo che prevede l’estinzione del reato versando una somma di denaro), sostenendo che le contestazioni fossero fondate su una normativa tecnica del 2005, “sostituita dopo l’emissione dell’autorizzazione”. Una richiesta che il Gip del Tribunale ha respinto lo scorso 9 settembre, tenendo conto anche del parere negativo espresso dalla Procura. “Ulisse 2007”, difesa dall’avvocato Pietro Ferraris di Milano, ha invece impugnato la pena pecuniaria da 38.500 euro richiedendo il giudizio immediato. Viste le rispettive istanze (e l’esito della prima), la fissazione dell’udienza del 4 febbraio prossimo.
In tale occasione sono state citate a comparire anche le persone offese dal reato ipotizzato, individuate dal Gip nella Regione Valle d’Aosta (rappresentata dall’avvocatura interna), dal “Comitato Discarica Sicura Pompiod” che raggruppa i residenti nell’area (assistito dal legale Davide Meloni) e dal comune di Aymavilles (seguito dall’avvocato Stefano Moniotto). Nel frattempo, enti e comitato potranno valutare, esaminando gli atti dell’inchiesta, se costituirsi parte civile nel procedimento, cioè se avanzare una pretesa di risarcimento. Il fascicolo era stato sviluppato dal pm Eugenia Menichetti e, a seguito del suo trasferimento, è stato affidato al sostituto procuratore Francesco Pizzato.