“La Regione intervenga in aiuto degli artigiani dimenticati dal Decreto Ristori bis”.
A chiederlo è Cna Valle d’Aosta – la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – che spiega come “il Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri emanato il 3 novembre ha lasciato aperte una serie di attività economiche che, tuttavia, vedono fortemente limitata la loro capacità”.
E, tra queste restrizioni, Cna elenca: “limitazioni agli spostamenti dei clienti sul territorio e tra comuni, rinuncia a usufruire del servizio/prodotto da parte dei cittadini per la paura del contagio, sospensione o limitazione delle attività correlate alla loro impresa, mancanza delle materie prime, perché gli esercizi commerciali da cui si riforniscono sono stati chiusi dal Dpcm e la sospensione dell’attività commerciale correlata a quella del laboratorio artigianale”.
Questioni che potevano essere coperte a livello statale non fosse che – prosegue la Confederazione – “Il successivo Decreto Ristori bis non ha previsto, per queste attività, alcun tipo di indennizzo”.
Cna Valle d’Aosta si rivolge quindi alla Regione, esprimendo tutta la propria preoccupazione: “Vi sono attività che rischiano di non poter neppure sostenere i costi di gestione. Di fronte a un Governo che ha decretato l’Area rossa ma non ha pensato alle sue conseguenze economiche se non per le attività obbligate alla chiusura, auspichiamo che il tessuto economico non sia abbandonato a se stesso anche a livello locale ma che la Regione autonoma Valle d’Aosta, con le prossime iniziative legislative, offra l’indispensabile supporto” spiega il presidente Salvatore Addario.
“Cna Valle d’Aosta – chiude la nota – attende dunque la convocazione agli incontri annunciati dall’Assessore regionale allo Sviluppo economico per illustrare la situazione dei propri iscritti e proporre le necessarie misure a loro sostegno”.