Se il procedimento dinanzi al Gup del Tribunale di Aosta sulle presunte omissioni e difformità nella realizzazione dei sentieri del progetto “Giroparchi”, nella zona del Parco Naturale del Gran Paradiso, non si è ancora concluso, tre assoluzioni chiudono la causa dinanzi alla Corte dei Conti, nata proprio dalle indagini penali. Con la sentenza depositata lo scorso 12 novembre, i giudici della sezione giurisdizionale hanno respinto l’ipotesi di danno erariale formulata dalla Procura contabile a carico dei direttori dei lavori Duilio Gal (52 anni, Châtillon) e Aldo Neyroz (59, Sarre) e del Responsabile unico del procedimento per l’amministrazione regionale Alessandro Ceccon (48, Aosta).
La decisione del collegio giudicante affonda le radici nella consulenza tecnica disposta nell’ambito del giudizio. Il quesito posto all’esperto nominato era di affermare “se vi siano state difformità – rispetto al progetto originario nella realizzazione dei lavori e delle opere afferenti al progetto ‘Giroparchi’” e “se, infine, il costo delle stesse, come addebitato all’Amministrazione, possa dirsi congruo”. Esaminando i tre diversi incarichi da cui era composto il progetto (dal costo complessivo di 1,3 milioni di euro, finanziati anche con fondi comunitari del Programma attuativo regionale 2007/13 del Fondo per le aree sottoutilizzate), il consulente ha sviluppato considerazioni dalle quali – agli occhi dei giudici – “emerge, primariamente, la carenza di prova di danno per l’erario regionale”.
Non solo. La Procura regionale – si legge ancora in sentenza – “rimettendosi, all’udienza pubblica (tenutasi lo scorso 9 ottobre, ndr.), ha lealmente dato atto della sussistenza, all’esito della consulenza tecnica d’ufficio, di profili di utilitas per l’Amministrazione” e non “ha prospettato alcun elemento atto a contestare la persuasività” della ricostruzione tecnica operata dal consulente. I tre convenuti a giudizio (il procuratore Massimo Atelli contestava 40.712,01 euro a Gal e 14.779,55 euro a Neyroz, da suddividere al 50% con Ceccon) sono quindi stati assolti per l’assenza di elementi utili ad affermare la loro responsabilità amministrativa, a titolo di colpa grave.
Le spese dell’accertamento tecnico, liquidate in 4.334 euro (oltre oneri), e di lite (1.000 euro a favore di ogni convenuto) sono state poste dai giudici definitivamente a carico della Regione autonoma Valle d’Aosta. Nel giudizio inizialmente era stato coinvolto anche il direttore dei lavori del terzo incarico del progetto, Mauro Andrea Perino (46 anni, Bollengo), con una contestazione da 16.621,54 euro. Aveva però presentato istanza di rito abbreviato, venendovi ammesso a fronte della proposta di pagare il 30% del danno formulato a suo carico (vale a dire, 2.493, 26 euro). Per lui, il giudizio era così stato dichiarato estinto lo scorso 24 maggio.