Union Valdôtaine, gli eletti chiedono a Follien di ritirare le dimissioni

Tensioni non solo in maggioranza, ma anche in casa Uv dove il decimato Comité Fédéral sembra essere stato abbandonato dagli eletti e non messo nelle condizioni di poter lavorare. Da qui le dimissioni di Follien, con gli eletti stessi a chiedergli di ripensarci.
Siège Central Uv Union Valdôtaine
Politica

Non c’è solo la verifica di maggioranza a scuotere in queste ore Piazza Deffeyes. Accanto alle tensioni con Progetto Civico Progressista, in particolare con l’Assessora Chiara Minelli, gli autonomisti devono gestire un’altra patata bollente: le dimissioni, presentate otto giorni fa, del vice presidente nonché presidente pro tempore dell’Uv David Follien.

“Avevo accettato di fare il traghettatore del movimento a fine settembre per senso di responsabilità – spiega Follien – visto il vuoto oggettivo che c’era al nostro interno dopo l’elezione in Consiglio regionale di alcuni nostri membri e avevo però chiesto di avere una piena legittimazione politica, affinché al movimento fosse riconosciuta la centralità: perché ciò che è stato fondamentale nella vittoria alle regionali è che l’Union era tornata sul territorio a parlare di politica ed era tornata ad essere centrale”. Secondo Follien “ora ci si è dimenticati proprio della centralità del movimento, siamo di nuovo sbilanciati sugli eletti e nessuno si sta preoccupando di riequilibrare questa situazione; io ci ho provato, con i miei limiti, ma evidentemente il mio lavoro non sta dando dei frutti perché questo riequilibrio non c’è”.

Un Comité decimato dalle ultime elezioni, che si sente abbandonato dagli eletti, e non messo nelle condizioni di poter lavorare. Da tempo non si riunisce il Conseil Fédéral e i rapporti con il territorio sono stati in questo periodo discontinui. Anche il percorso verso il prossimo Congresso, in programma in primavera, non sembra essere stato avviato.

A pesare nella scelta di Follien sembra esser stato anche l’impegno che il Presidente della Regione Lavevaz si è preso, in una delle riunioni dei 14, a cui il presidente vicario del Mouvement non era presente, di dar vita ad una commissione incaricata di organizzare il congresso della riunificazione delle forze autonomiste. Decisione non condivisa con gli organi del Leone Rampante.

“Queste dimissioni – aggiunge Follein – servano per stimolare una riflessione, prima che sia troppo tardi “. La scelta “non è legata alle alleanze in regione – spiega ancora Follien – perché io ho appoggiato il lavoro fatto sia in regione che in comune e continuo a pensarla in questo modo” e nemmeno “al voto di fiducia del senatore che io condivido perché è un voto che è stato espresso cercando di fare gli interessi della Valle d’Aosta”. “Per settimane – conclude Follien – ho sollecitato internamente questo ragionamento, finché sono arrivato a dare degli ultimatum che sono sfociati nelle dimissioni che ho dato otto giorni fa al Comité Fédéral”.

Gli eletti UV chiedono il ritiro delle dimissioni

A stretto giro è il Mouvement stesso a rispondere in una nota, chiedendo a Follien – al quale “conferma la stima” – “di ritirare le dimissioni” e mettendosi “a sua disposizione e quella degli altri membri del Comité Fédéral per ridefinire insieme le modalità di una gestione straordinaria del movimento affinché si possa procedere al rinnovo degli organi statutari e alla convocazione di un Congresso nel rispetto delle norme anti-covid”

Verifica di maggioranza: confronto aperto

“Avevamo fatto emergere questa necessità di incontrarci e di chiarirci su alcuni punti, direi che da questo punto di vista il confronto è andato bene“. Così Sara Timpano, segretaria del Pd regionale racconta il faccia a faccia fra le forze politiche che compongono l’attuale maggioranza.

“Abbiamo discusso anche animatamente, ma sempre con l’obiettivo di far chiarezza. E’ emersa la necessità di andare a rivedere il programma, perché alcune cose a settembre non erano prevedibili, come la seconda ondata e le conseguenze economiche”.

Il confronto proseguirà ora dopo l’adunanza del Consiglio Valle, programmata per il 27 e 28 gennaio. “Dovremo incontrarci più spesso e discutere maggiormente”.

Timpano non nega che le tensioni in seno alla maggioranza siano in buona parte legate al ruolo giocato dall’Assessora Chiara Minelli e dalla componente che a lei fa capo in PcP. “Sicuramente Minelli sta gestendo dei dossier complicati ed è normale che vi siano delle visioni diverse”.

Malumori che però, secondo la segretaria del Pd, non nascondono alcun piano per un cambio di maggioranza. “Gli autonomisti a inizio legislatura hanno fatto una scelta, anzi alcuni anche prima delle elezioni” ricorda Timpano. “Pensare poi di fare un ribaltone in piena Pandemia mi sembra una questione fuori dal mondo”.

0 risposte

  1. “Timpano non nega che le tensioni in seno alla maggioranza ….”
    chiedo dove Aostasera abbia parlato di queste tensioni che vengono qui date per note al lettore…
    Ho trovato solo un articolo del 29/12 che parla di scricchiolii a seguito della mancata sottoscrizione della costituzione in giudizio sulla legge delle riaperture….
    Mi sono perso qualcosa?

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