Coronavirus e restrizioni, arriva in aula la proposta di legge della Lega che divide la maggioranza

Sul testo si sono astenuti in commissione i due consiglieri di progetto civico progressista. “Questa sera ci vedremo come gruppo per decidere la posizione da tenere in aula e eventuali emendamenti da presentare” spiega Erika Guichardaz, presidente della V Commissione.
Consiglio Valle - Immagine di archivio
Politica

Che sia “l’illusione” di un liberi tutti o un reale esercizio dell’autonomia valdostana sarà la storia dei prossimi mesi a stabilirlo. Il primo “sì” alla proposta di legge presentata dalla Lega VdA, per adattare le disposizioni nazionali al territorio valdostano e alle sue specificità, è arrivato ieri in IV e V commissione, offrendo una prima misurazione del clima in maggioranza.
Da una parte gli autonomisti, dall’altra progetto civico progressista e in particolare il Pd, sul quale si concentrano le accuse di non essersi speso abbastanza con i suoi rappresentanti nazionali sulla questione sci e sulla permanenza della Valle d’Aosta in zona rossa.

E così la maggioranza in commissione va in ordine sparso, con Uv e Vda Unie che votano il nuovo testo emendato e i due consiglieri di progetto civico progressista Andrea Padovani e Erika Guichardaz astenuti.
“Questa sera ci vedremo come gruppo per decidere la posizione da tenere in aula e eventuali emendamenti da presentare” spiega Erika Guichardaz, presidente della V Commissione.

La proposta di legge era stata depositata dalla Lega Vda a fine ottobre, quando un primo Dpcm del Governo Conte aveva portato alla chiusura di bar e ristoranti alle ore 18. L’iniziativa prendeva spunto da un’analoga norma del maggio scorso della Provincia autonoma di Bolzano, che aveva permesso a quest’ultima di introdurre misure meno restrittive rispetto a quelle previste dal decreto nazionale. Ad onor di cronaca il “liberi tutti” di Bolzano durò ben poco perché i dati epidemiologici convinsero il Presidente Kompatscher ad anticipare di qualche giorno il lockdown soft del Governo Conte.

L’articolato della Lega, così come emendato in Commissione, va a disciplinare le libertà di movimento dei cittadini, le attività economiche e le relazioni sociali, compatibilmente con le misure di contrasto alla diffusione del virus. Il testo, che domani sarà votato in Consiglio regionale, recita: “Le attività e le libertà di movimento sono condizionate all’osservanza rigorosa e responsabile delle misure di sicurezza fissate in relazione ai diversi ambiti disciplinati dalla presente legge, sino alla cessazione totale dello stato di emergenza dichiarato a livello nazionale.”

La proposta di legge, una volta entrata in vigore, consentirà ad esempio, alle attività commerciali al dettaglio, a bar e ristoranti e alberghi, ma anche agli impianti a fune di svolgere regolare attività, a condizione che sia possibile garantire il rispetto delle misure di sicurezza, fissate dai protocolli. Potrebbero poi allentarsi le misure sugli spostamenti all’interno della regione.

“Una parte dell’articolato – sottolinea Guichardaz – crea confusione, forse anche l’illusione rispetto alla possibilità di aprire o meno. Queste sono decisioni che in realtà non possono prescindere dalla questione sanitaria”. Diversa invece la posizione del Presidente della IV Commissione, l’unionista Giulio Grosjacques, per il quale il testo condiviso ha “l’obiettivo comune di dare maggiori strumenti alla Valle d’Aosta nella gestione di questa fase dell’emergenza: miriamo ad avere i mezzi corretti per esercitare a pieno le prerogative della nostra autonomia.”

La proposta originale della Lega affidava ad una commissione di esperti il monitoraggio costante dell’andamento della curva del contagio, sulla base del quale proporre al Presidente la sospensione delle attività, anche “limitatamente ad alcune di esse e/o ad aree circoscritte all’interno del territorio regionale”. Nel testo condiviso in Commissione il compito sarà affidato all’attuale unità di supporto e coordinamento per l’emergenza Covid-19. Inoltre arriva una commissione consiliare speciale a cui sarà affidato il compito di predisporre un piano di azioni per fronteggiare l’emergenza economica derivante dalla pandemia.

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