L’appuntamento era in calendario questa mattina – giovedì 28 gennaio – alle 10.30, quando il gruppo parlamentare del Senato “Per le Autonomie”, composto da Svp-Patt e Union Valdôtaine, è salito al Quirinale.
L’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva, come sempre, nel delicato momento della “crisi di Governo” – dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte –, e con la difficoltà suppletiva di piombare in piena pandemia.
“Per le Autonomie” appoggerà un eventuale reincarico a Conte come spiega all’uscita dall’incontro con il Capo di Stato la Presidente del gruppo Julia Unterberger (Südtiroler Volkspartei): “Abbiamo confermato il sostegno di qualsiasi formazione di governo purché sia europeista e lavori sulla tutela delle Autonomie speciali. Anche noi abbiamo una preferenza per eventuale ‘Conte-Ter’. Pensiamo sia la soluzione più semplice. Se tre partiti grandi hanno espresso una preferenza per questo nome pensiamo si debba lavorare in questa direzione. Pensiamo che il Paese non abbia bisogno di una crisi in questo momento, e che serva un Governo politico e non tecnico. Questo non è il momento per i veti incrociati”.
Non perfettamente allineato, invece, il senatore valdostano Albert Lanièce che per il suo appoggio chiede in cambio certezze: “Auspico però una maggiore attenzione per la montagna da parte di un futuro governo. Per quanto riguarda la nostra realtà ci sono stati degli aspetti critici, riteniamo che in alcuni non ci sia stata un’attenzione che avremmo auspicato verso la realtà alpina, la montagna e la Valle d’Aosta”.
Lanièce dà l’idea di essere andato al Quirinale a trattare. Infatti, a Mattarella, ha chiesto anche altro: “Mi sono permesso di suggerire al Presidente della Repubblica di prevedere un maggior equilibrio nella rappresentanza territoriale nel prossimo elenco dei ministri del futuro governo. Un eventuale mio appoggio sarà conseguente ai reali impegni che il Governo vorrà prendere nei confronti della montagna, della realtà alpine e, per quanto riguarda la Valle d’Aosta, anche per i tavoli tecnici appena avviati su temi importanti”.
Non solo: “Ci sarà molta attenzione al ‘Ristori V’ che si sta costruendo e verso il quale c’è tanta aspettativa nel nostro territorio. Auspichiamo un’attenzione importante per le politiche della montagna nel Recovery Fund, che rappresenta il documento più importante nella nostra realtà”.
Salvini (Lega): Autonomisti tengono più a poltrone che a Valle d’Aosta
A stretto giro arriva il commento del senatore e Segretario federale della Lega Matteo Salvini. E non sono, com’era prevedibile, parole al miele: “Altro che ‘autonomisti’, qualcuno è solo un poltronaro. Un governo più lontano dai bisogni e dalle richieste dei popoli della montagna non l’abbiamo mai visto: neanche un euro per imprenditori e lavoratori che vivono di montagna, di neve, di turismo, di fatica. Restituiremo al più presto alla Valle d’Aosta la dignità che merita“.
Fratelli d’Italia Vda: “Trattative in pieno stile suk arabo”
Dura anche la reazione di Fratelli d’Italia Valle d’Aosta, che in una nota del coordinatore Alberto Zucchi gioca d’attacco: “Il rispetto è come il coraggio. Se uno non ce l’ha mica se lo può dare (e chiedere). Il senatore Lanièce ha subordinato il suo appoggio ad un eventuale Conte-Ter al verificarsi di alcune condizioni tra cui il rispetto. Così facendo ha ufficializzato in un contesto fuori luogo e fuori tempo le trattative in pieno stile suk arabo.
“Se il Senatore Lanièce avesse la percezione delle proposte totalmente ignorate o respinte finora espresse da tutto il centro destra al governo giallorosso proprio per rimarcare il dovuto rispetto che si deve ai territori di montagna, dovrebbe concludere che il voto è l’unica strada seria e duratura per ottenere quello che chiede a nome della Valle d’Aosta. Perché il rispetto e la leale collaborazione si devono avere e riconoscere sempre, indipendentemente dalla necessità contingente di avere anche un solo voto in più nel tentativo disperato di rimanere aggrappati alle poltrone”, chiude FdI VdA.
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La Cadréga, unica bussola dell’azione politica del nostro senatore.
Conte & co. fin qui hanno solo saputo vilipendere la montagna e la Valle, e lui che fa? Aspetta promesse.