Microcomunità, tamponi gratuiti per le visite ai parenti

Il Presidente Lavevaz firma l'ordinanza che adatta alcune misure previste a livello nazionale. L'accesso sarà consentito ad un solo famigliare per volta. Fino a fine giugno sospesi i rientri in famiglia e le uscite programmate degli ospiti delle strutture.
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Società

Era attesa lunedì, ma è arrivata invece oggi, mercoledì 12 maggio l’ordinanza del Presidente della Regione Erik Lavevaz che adatta le disposizioni previste a livello nazionale per l’accesso di ospiti e visitatori nelle microcomunità.

L’atto, in particolare, prevede che l’accesso sia consentito a un solo visitatore – anziché due come definito a livello nazionale –  per ospite per visita.

L’Ordinanza dispone, inoltre, che i rientri in famiglia e le uscite programmate degli ospiti siano sospesi fino al 30 giugno 2021, a prescindere dalla fascia di rischio in cui la Regione è collocata, mentre da 1° luglio 2021 saranno consentiti sia i rientri in famiglia sia le uscite programmate, sempre che situazione epidemiologica lo consenta.

Vengono, inoltre, disciplinate le misure da adottare per i nuovi ingressi nelle strutture, indipendentemente dalla situazione vaccinale all’interno delle stesse, e per le uscite/rientri degli ospiti per motivi sanitari o trasferimenti da altre strutture.

Infine è confermata la gratuità del tampone rapido per chi vuole fare visita agli ospiti delle microcomunità e al momento non ha completato il ciclo vaccinale e non ha un certificato di avvenuta guarigione dal Covid.

Le persone interessate dovranno contattare le Unités des Communes, che raccoglieranno le adesioni e definiranno le modalità e le tempistiche di esecuzione dei tamponi per l’accesso, che verranno eseguiti al Drive-in di Aosta e nei poliambulatori di Morgex e Donnas. Gli ingressi saranno scaglionati e contingentati.

Il via libera da parte del Ministro Speranza all’ingresso nelle Rsa dei famigliari degli ospiti era arrivato sabato scorso assieme alle “Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale”, elaborate con Regioni e Comitato tecnico scientifico.

Proprio alla luce del protocollo approvato, le strutture dovranno riorganizzarsi per consentire le visite.
“Consapevoli dell’urgenza di attuare l’ordinanza già nel weekend  – spiega Mauro Lucianaz, coordinatore dei presidenti delle Unités che gestiscono i servizi pubblici per gli anziani – stiamo ragionando su come consentire concretamente le visite. Sarà comunque cura delle varie strutture dare comunicazione ai parenti nel momento in cui saranno nuovamente consentite le visite. ”

Visite microcomunità
Visite microcomunità

Cosa prevede il protocollo

La programmazione delle visite, si legge nel documento, deve considerare le condizioni dell’ospite (età, fragilità, stato immunitario) e del visitatore, nonché le caratteristiche logistiche della struttura stessa e le mutabili condizioni epidemiologiche (proprie della struttura e del suo territorio di ubicazione e del territorio di provenienza del visitatore o del territorio di destinazione dell’ospite in uscita).

La pianificazione degli accessi e delle uscite deve anche tenere in debita considerazione non solo i bisogni clinico-assistenziali-terapeutici dell’ospite, ma anche quelli psicologici, affettivi, educativi e formativi.

In particolare saranno favoriti nella massima sicurezza possibile gli accessi di familiari, parenti e visitatori e le uscite programmate degli ospiti, intraprendendo tutte le modalità organizzative/strutturali necessarie, tenuto conto:

– di diverse motivate indicazioni della Direzione Sanitaria (ovvero del referente medico/referente Covid-19 della struttura/altra figura di riferimento in base alla specifica organizzazione regionale), che è comunque tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione da Sars-CoV-2;

– della presenza di eventuale focolaio epidemico da Covid-19 con insufficiente controllo all’interno della struttura (esempio: struttura impossibilitata a garantire adeguato isolamento degli ospiti positivi che dovranno, pertanto, essere trasferiti; assenza contemporanea di più operatori per positività alla COVID-19; ecc.);

– di un alto rischio epidemiologico territoriale (esempio: applicazione delle misure di cui alla c d. “zona rossa” nel comune in cui è ubicata la Struttura o nei comuni di provenienza dei familiari/visitatori o dei comuni dove è destinato l’utente in uscita programmata).

Secondo quanto definito la struttura deve garantire una programmazione degli accessi dei familiari lungo l’arco della giornata con modalità e forme atte a evitare assembramenti. Gli accessi devono riguardare non più di due visitatori per ospite (NDA uno solo in Valle d’Aosta) per visita e per una durata definita.

Per evitare assembramenti di persone deve essere assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra visitatori, ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale.

All’ingresso i familiari/visitatori, oltre ad esibire la Certificazione Verde Covid-19 sono sottoposti al protocollo di sorveglianza già in uso presso la struttura.

In presenza di condizioni climatiche favorevoli vanno sempre privilegiati gli incontri in spazi aperti e allo scopo dedicati. Se la visita avviene al chiuso, vanno privilegiati gli spazi dedicati esclusivamente alla finalità della visita stessa ed è opportuno che la struttura identifichi spazi idonei, ampi ed arieggiati.

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